Il tribunale di Firenze, accogliendo la richiesta del pm Ornella Galeotti, ha condannato a cinque anni e mezzo di reclusione l'ex carabiniere Pietro Costa, uno dei due militari accusati di aver stuprato due studentesse americane la notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 nella città toscana.

L'altro collega di pattuglia, Marco Camuffo, era già stato condannato a 4 anni e 8 mesi di carcere con rito abbreviato.

Costa, che ha lasciato l'aula prima della lettura della sentenza, è stato condannato anche all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e al risarcimento dei danni berso le parti civili, con una provvisionale di 30mila euro a favore della vittima e di 10mila a favore del comune di Firenze, del ministero della Difesa e dell'Arma.

Su questa sentenza pende tuttavia una decisione della Cassazione, che l'8 aprile dovrà pronunciarsi sulla richiesta di ricusazione del presidente del collegio del tribunale. Richiesta avanzata dai legali di Costa riguardo al presidente Marco Bouchar, che in passato ha avuto un incarico al vertice della onlus Rete Dafne Italia, in rapporti con il comune di Firenze che si è costituito parte civile nel processo. Se la ricusazione venisse accolta, la sentenza sarebbe annullata e il processo da rifare.

A far scattare le indagini sul caso fu la denuncia delle due studentesse Usa. Le ragazze raccontarono di aver incontrato in una discoteca i due militari, che poi si offrirono di accompagnarle a casa con l'auto di servizio. Entrarono nel palazzo assieme a loro, poi gli abusi, nel vano scale e nell'ascensore.

I due carabinieri sostengono che sarebbero state le ragazze a prendere l'iniziativa, e di non essersi resi conto che le due americane erano ubriache.

Per l'episodio Costa e Camuffo sono stati entrambi destituiti in via definitiva dall'Arma al termine di un'indagine disciplinare.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata