Quando Luigi De Magistris lo aveva annunciato, poco dopo l'elezione a sindaco di Napoli, in molti lo presero per pazzo.

È partito l'abbattimento delle vele di Scampia, simbolo di Gomorra. Si comincia con la demolizione della vela A, nota anche come vela verde, tramite degli escavatori allestiti con una pinza oleodinamica. La vela A è alta 45 metri, copre una superficie di 1.800 metri quadri. L'intervento per demolire i 50mila metri cubi interessati durerà 40 giorni.

Realizzate negli anni '80 su progetto di Franz Di Salvo, dovevano rappresentare un simbolo di riscatto ma sono diventate l'emblema del degrado. E oggi l'abbattimento delle vele, spesso immortalate in "Gomorra", rappresenta un momento di rinascita: obiettivo finale è trasformare la zona in una periferia a misura di cittadino.

Tante le persone assiepate nello spazio antistante, tutte giunte sul posto per partecipare a un momento che la gente di Scampia attendeva da 17 anni, da quel 2003 in cui fu abbattuta l'ultima vela del lotto L. Tanti gli applausi. "Abbattila e abbatti anche i pregiudizi che ci hanno addossato", ha urlato un cittadino, mentre dai piani alti si srotolava uno striscione con su scritto "Questo è solo l'inizio".

Più di 800 nuclei familiari sono stati già trasferiti nelle nuove case popolari. Il progetto, denominato Re-Start Scampia, prevede l'abbattimento delle vele A, C e D e la rigenerazione della vela B.

Parla di "giorno importante" e "gioia immensa" Lorenzo Liparulo, rappresentante del Comitato vele, che è visibilmente commosso: "Scampia non è solo Gomorra ma è vita, dignità e voglia di esserci. Il comitato combatte per questo da 40 anni".

"Scampia batte Gomorra tre a zero. Per anni questa zona è stata equiparata a Gomorra, e invece non è così", gongola il sindaco Luigi De Magistris. Che ringrazia "chi, lasciato nel degrado, non ha mai smesso di lottare", e avverte: "Non è ancora un traguardo, c'è ancora da lottare insieme a voi che non avete mai mollato".

(Unioneonline/L)
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