Maxi operazione di Polizia Giudiziaria da parte delle forze dell'ordine nel "cuore" di Foggia.

Centinaia di agenti della Polizia di Stato della Questura e di militari dei Comandi Provinciali Carabinieri e Guardia di Finanza stanno eseguendo decine e decine di perquisizioni e controlli "a tappeto" in più aree sensibili del capoluogo.

Sequestrati ordigni esplosivi, armi e munizioni da guerra, rende noto la Dda di Bari.

Si tratta di una immediata risposta - in termini di legalità e di controllo del territorio - dopo i gravi episodi delittuosi che, nei giorni scorsi, hanno colpito e ferito la città di Foggia.

In pochi giorni il capoluogo dauno è stato scenario di un omicidio e tre attentati intimidatori.

La vittima è Roberto D'Angelo, 53 anni, rivenditore di automobili, con lontani precedenti per reati contro il patrimonio, assassinato per strada con tre colpi di pistola. Nel 2016 fu vittima di un pestaggio da parte di quattro malviventi che cercavano di estorcere 80mila euro a suo nipote, titolare di un autoparco.

L'ultimo attentato dinamitardo è di pochi giorni fa, con una bomba molto potente che è stata piazzata e fatta esplodere sotto l'auto del testimone in un'inchiesta della Dda contro la Società foggiana che nel novembre 2018 portò in carcere 30 persone tra affiliati, fiancheggiatori e vertici delle famiglie mafiose foggiane.

Anche se le indagini sono in corso e non vi è prova certa che le azioni criminali siano attribuibili alla mafia foggiana, è difficile pensare che a Foggia, città dove i traffici illeciti sono controllati dai clan, si possano compiere attentati così eclatanti e in così rapida successione senza l'assenso dei boss.

"Lo Stato c'è ed è autorevole - assicura il prefetto Raffaele Grassi -. Gli inquirenti stanno lavorando". Mentre il sindaco di Foggia, Franco Landella, ribadisce che "bisogna avere fiducia nello Stato".

(Unioneonline/D)
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