"I pm mi impediscono anche di difendermi".

È quanto scrive Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, in una lettera al direttore del quotidiano "Libero" Vittorio Feltri.

"Le chiedo gentilmente - si legge - di non tralasciar nulla di quanto continuo a dover subire dalla giustizia italiana. Prima viene trasmessa alla mia difesa l'autorizzazione da parte della Corte, successiva all'istanza depositata dall'avvocato Salvagni qualche giorno fa, di poter accedere ai reperti, ad indagare sui reperti di Dna ancora disponibili, e ad esaminarli con i miei consulenti, conservandoli per i futuri esami. E dopo 48 ore la Procura di Bergamo mi nega di fare ulteriori accertamenti e le dovute indagini. Come è possibile?".

"Tutto questo è scandaloso", continua il muratore di Mapello. "Come posso difendermi e provare la mia estraneità, se non mi permettono di indagare sui reperti per accertare l'assoluta granitica certezza che quel Dna non mi appartiene? Per favore dottor Feltri, mi aiuti nel gridare facendosi sentire per quanto d'inumano continuo a subire. I miei figli soffrono e hanno bisogno del padre".

(Unioneonline/L)
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