"Il signor Matteo Salvini non può giocare sul corpo di Stefano Cucchi. Non posso consentirglielo. Questo era il suo volto quando io ed i miei genitori lo vedemmo all'obitorio il 22 ottobre del 2009. Questo era quel che rimaneva di Stefano. Dei suoi diritti. Della sua dignità di essere umano".

Sono le parole pubblicate su Facebook da Ilaria Cucchi, che pubblicando una foto del fratello Stefano sul tavolo dell'obitorio - già oscurata dal social network - ha annunciato l'intenzione di querelare il leader della Lega Matteo Salvini per le sue dichiarazioni sulla morte del fratello Stefano a causa della droga.

"Immagino che questo post verrà oscurato da Facebook perché idoneo ad urtare la sensibilità di qualcuno - prosegue Ilaria - mentre, viceversa, non vengono oscurati tutti i commenti ed i post di insulti e minacce e falsità che, molto bene organizzati, sono comparsi sui social dopo la presa di posizione pubblica dell'ex Ministro dell'Interno".

"Lo devo a mio fratello - aggiunge ancora con coraggio la sorella di Stefano - . Lo devo a mia madre che, pur estremamente sofferente, ha trascorso tutta la giornata del 14 novembre scorso in attesa di una sentenza che ci rendesse giustizia. Lo devo a mio padre la cui fiducia nello Stato ha fatto sì che compisse il sacrificio più pesante che si potesse chiedergli: denunciare il proprio figlio, da morto e dopo averlo visto in queste terribili condizioni, per la sostanza stupefacente trovata a casa sua".

"Stefano Cucchi ha sbagliato ed avrebbe dovuto pagare ma non morire in quel modo" continua Ilaria Cucchi. Quindi l'attacco a Salvini: "Il giorno in cui viene pronunciata la sentenza ha il coraggio di dire quelle parole come se fosse al bar e parlasse ai suoi amici? Sono solo una normale cittadina ma non posso fare altro che querelarlo. Mi piacerebbe tanto che l'attuale Ministro dell'Interno sostituisse la costituzione di parte civile fatta proprio dal sig. Salvini con la propria. Non sono un avvocato ma forse potrebbe essere possibile. Ed ora che i leoni da tastiera si scatenino pure con le loro menzogne sempre più raffinate e costruite ad arte. Io vado avanti".

Le dichiarazioni del leader della Lega erano arrivate dopo la sentenza di condanna a 12 anni per due carabinieri per omicidio preterintenzionale nel processo sulla morte di Stefano Cucchi. L'ex ministro dell'Interno aveva detto che il caso testimonia che "la droga fa male".

(Unioneonline/v.l.)
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