"Cosa c'è dietro quella porta blindata?". Questa la domanda che hanno posto i carabinieri a un imprenditore di Melito (Napoli), nel corso di un'ispezione al capannone della sua azienda per la lavorazione di capi di abbigliamento.

L'uomo non ha saputo-voluto rispondere. E quando i militari hanno spalancato l'uscio si sono trovati di fronte una scena raccapricciante: 43 persone, tutte italiane, con i volti stremati e terrorizzati, che lavoravano in nero, segregate per diverse ore al giorno, in un locale nascosto, senza servizi igienici e senza finestre.

Tra loro anche una donna incinta e due ragazzini minorenni.

"Ho sbagliato", ha ammesso l'imprenditore, messo alle strette. I carabinieri lo hanno infine arrestato, sequestrando il laboratorio dove venivano lavorati prodotti per note griffe di moda, nonché attrezzature per circa 2,5 milioni di euro.

Per l'uomo, che ora si trova ai domiciliari, è scattata anche una multa da 600mila euro.

(Unioneonline/M)
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