Malta autorizzerà lo sbarco di cinque migranti a bordo della Alan Kurdi e poi li trasferirà "immediatamente" in due Stati membri dell'Ue.

È la comunicazione del governo maltese, che non ha però specificato quali siano i due paesi che accoglieranno i migranti.

L'accordo per il ricollocamento - spiega The Times of Malta - è stato negoziato a seguito di discussioni con la Commissione europea ed è stato messo in atto dopo che Sea-Eye, la Ong che gestisce la Alan Kurdi, ha accettato di rinunciare all'azione legale contro Malta inoltrata la scorsa settimana.

"Siamo estremamente felici che Malta alla fine si sia assunta la responsabilità che stava negando da 11 giorni", ha detto al quotidiano un portavoce di Sea-Eye. Per il governo maltese si tratta di un "giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà".

Ieri sera per la Alan Kurdi era arrivato lo stop ad entrare in acque italiane. Resta infatti in vigore il divieto siglato il 31 agosto ascorso dall'ex ministro Matteo Salvini sulla base al decreto sicurezza bis.

E nel frattempo la Ocean Viking ha soccorso al largo della Libia 50 persone, tra le quali una donna incinta e 12 minorenni.

Uno dei medici di bordo sulle condizioni di salute dei migranti ha specificato: "Diversi soffrono di mal di mare, due casi di ipotermia ed evidenti segni fisici di violenze subite da queste persone nel loro periodo di detenzione in Libia".

La nave non ha diretto il timone a nord, verso Lampedusa, ma è rimasta in area Sar libica pronta ad eventuali altri interventi di salvataggio. Con la Guardia costiera libica ci sono stati scambi di email ma non richiesta di Pos (place of safety, un porto sicuro).

Domani il premier Conte è atteso a Bruxelles dal presidente uscente della commissione Ue, Juncker, con il tema migranti che sarà proprio al centro del confronto.

"Non possiamo più prescindere da un'effettiva solidarietà tra gli Stati membri dell'Unione europea - ha specificato Conte -. Questa solidarietà finora è stata affermata, anche in documenti ufficiali; è stata preannunciata nei fatti, ma non è stata ancora realizzata".

Nei prossimi vertici il tema sarà dunque posto con forza sui tavoli dell'Unione, sia da parte del premier che dai suoi ministri.

(Unioneonline/v.l.)
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