Sono passati 4 anni ma Daniele Potenzoni ancora non si trova. Il padre del 36enne affetto da autismo non si arrende e lancia una nuova tesi: suo figlio potrebbe non essere più in Italia.

Il mistero si accende il 10 luglio 2015 quando Daniele, che vive a Pantigliate, nel Milanese, è in visita a Roma per partecipare a un'udienza col Papa. Con lui ci sono altri ragazzi disabili e degli accompagnatori.

Alla stazione della metropolitana Termini, però, scompare. Scatta l'allarme e iniziano le ricerche. In superficie e nelle altre stazioni le forze dell'ordine e i volontari si danno da fare. Eppure dell'uomo nessuna traccia.

Da allora la sua famiglia, e in particolare il papà Francesco, lo cerca ovunque. Ora ha il dubbio che suo figlio non sia più in Italia ma sia ancora vivo pur essendo impossibilitato a mettersi in contatto con i genitori.

A pensare a una pista estera è arrivato partendo da un altro caso di scomparsa: quello della bimba di 4 anni svanita nel nulla in Bielorussia durante un viaggio in treno e ritrovata 20 anni dopo in Russia.

I Potenzoni quindi vogliono portare il caso all'attenzione dell'Interpol e stanno preparando tutto il materiale insieme agli avvocati Antonio La Scala, Edoardo Cadaleda, e con la consulenza del criminologo forense Edoardo Genovese.

Ma gli aiuti arrivano anche da altri cittadini: una donna - che non ha voluto rivelare la propria identità - offre una ricompensa di 20mila euro a chi comunicherà alle forze dell'ordine notizie utili per il ritrovamento di Daniele.

(Unioneonline/s.s.)
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