Terza notte in mare per i 34 migranti rimasti sulla Mare Jonio.

Ieri è stata eseguita un'ispezione dei medici del Ministero della Salute per verificare lo stato delle persone a bordo: successivamente è stato eseguito il trasbordo di 64 persone. Sono scese tutte le ragazze, alcune incinte, i bambini con i loro familiari e i naufraghi più vulnerabili, con esigenze sanitarie. Poi sono stati trasbordati su una motovedetta della capitaneria di porto e condotti sulla terraferma, sul molo Favaloro, zona militare dove è inibita la presenza di civili e giornalisti.

La ong Mediterranea Saving Humans ha dato l'allarme igienico sanitario. La nave si trova a 13 miglia da Lampedusa, al limite delle acque territoriali e le condizioni del mare sono in peggioramento.

L'organizzazione chiede una "soluzione immediata" dopo i guasti all'evaporatore e al dissalatore che privano le persone di acqua corrente.

Per questo la ong paventa ricorsi in tribunale contro le autorità italiane. "Torniamo a chiedere con forza che le Istituzioni italiane non continuino in questa violazione del diritto e dei diritti e che prevalga dopo mesi di illegalità e cattiveria gratuita il rispetto delle persone e delle leggi, ribadendo che in caso contrario siamo pronti a denunciare questi comportamenti in tutte le sedi competenti", si legge in una nota diffusa da Mediterranea.

(Unioneonline/M)
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