Morto sul colpo: questo il primo esito dell'autopsia sul corpo di Fabrizio Piscitelli, il leader degli Irriducibili Lazio vittima di un agguato nel tardo pomeriggio di mercoledì al parco degli Acquedotti, in zona Tuscolana a Roma.

Gli esami sulle cause di morte della vittima sono stati effettuati ieri all'istituto di medicina legale del policlinico Tor Vergata.

Intanto gli agenti della Squadra Mobile continuano ad ascoltare parenti e amici della vittima, per ricostruire cosa possa avere portato a quella che è stata un'esecuzione in piena regola.

Tra le persone ascoltate dagli inquirenti ci sono anche la moglie e la sorella dello storico capo ultras della Lazio. Già nelle scorse ore era stato sentito dalla Squadra Mobile l'autista, un cubano, che lo accompagnava a tutti gli appuntamenti da circa una decina di giorni così come la sera del delitto. Piscitelli non poteva infatti guidare dopo essere stato sottoposto a una misura di prevenzione.

Al momento, pare non siano tuttavia emersi elementi utili alle indagini, né notizie di cambi di abitudini legati a possibili minacce.

In corso anche l'analisi dei telefoni cellulari a caccia di ultime chiamate o messaggi che possano portare al killer o ai suoi mandanti. Sono tre i cellulari che erano nella disponibilità di Fabrizio Piscitelli, e i magistrati della Dda capitolina stanno effettuando una serie di analisi per ricostruire i contatti telefonici avuti da "Diabo" nelle ore precedenti all'omicidio e, in particolare, capire chi gli abbia dato l'appuntamento al parco degli Acquedotti, poi rivelatosi una trappola.

I FUNERALI - Su decisione del questore di Roma, Carmine Esposito, per ragioni di ordine e sicurezza pubblica i funerali di Piscitelli si svolgeranno in forma privata.

(Unioneonline/v.l.)
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