Favoreggiamento e falsa testimonianza. Con queste accuse i pm di Civitavecchia hanno messo sotto indagine Roberto Izzo, carabiniere, nell'ambito dei nuovi accertamenti sulla morte di Marco Vannini.

Il 20enne di Ladispoli è stato colpito a morte, nel maggio del 2005, da un colpo di pistola esploso mentre si trovava a casa della fidanzata.

Per gli inquirenti Izzo avrebbe raccontato al suo amico Davide Vannicola che a sparare non sarebbe stato Antonio Ciontoli, padre della ragazza, ma il figlio Federico. Il carabiniere avrebbe poi consigliato al capofamiglia di autoaccusarsi per liberare il giovane da ogni responsabilità.

(Unioneonline/s.s.)
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