Edoardo Rixi è stato condannato a tre anni e cinque mesi per le spese pazze in Liguria.

Spese che secondo l'accusa erano private, o effettuate per scopi di partito, per cui sono stati utilizzati fondi pubblici. Per lui anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca di 56.807 euro.

Secondo il tribunale di Genova il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti è colpevole dei reati di peculato e falso.

Pochi minuti dopo la sentenza, l'esponente della Lega ha dato le sue dimissioni a Matteo Salvini.

"Sono tranquillo. Ho sempre agito per il bene degli italiani. Conto sull'assoluzione perché non ho mai commesso alcun reato, ma per l'amore che provo per l'Italia e per non creare problemi al governo ho già consegnato nelle mani di Matteo Salvini le mie dimissioni", ha detto Rixi.

Il vicepremier ha fatto sapere di aver accettato il passo indietro del politico genovese.

"Accetto le dimissioni unicamente per tutelare lui e l'attività del governo da attacchi e polemiche senza senso", ha detto il segretario del Carroccio, che poi ha attaccato i magistrati: "Io rispetto le sentenze e conto su un'assoluzione a fine processo, ma trovo incredibile che ci siano spacciatori a piede libero e sindaci, amministratori e parlamentari accusati o condannati senza uno straccio di prova".

Prima della decisione del tribunale, il Movimento 5 Stelle aveva ribadito che, in caso di condanna, il viceministro avrebbe dovuto abbandonare l'incarico. E lo aveva sottolineato ieri sera con Di Battista: "Che Rixi, se condannato, si debba dimettere, non lo dice solo il contratto ma la morale comune. Io non posso pensare che Salvini possa mandare tutto a carte quarantotto per difendere un condannato".

La Lega invece lo aveva blindato, ancor di più dopo il trionfo alle europee. Salvini, con prudenza, aveva detto: "Vedremo, noi commentiamo i fatti".

Il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo era stato chiarissimo: "Anche in caso di condanna Rixi resta al suo posto. La Lega ha deciso". E anche Centinaio questa mattina aveva evidenziato: "Non lo manderemo via".

Ci ha pensato lo stesso Rixi a disinnescare una mina potenzialmente letale per la tenuta dell'esecutivo di Giuseppe Conte.

(Unioneonline/L-F)
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