È stato identificato dopo 20 anni il cadavere ripescato in mare al largo dell'isola di Capraia.

Zlatko Brajko, questo il suo nome, aveva 34 anni quando di lui si è persa ogni traccia. Le ultime sue notizie erano arrivate dalla Sardegna, da dove aveva spedito delle lettere alla famiglia spiegando di voler raggiungere l'Africa con la sua barca a vela, per motivi umanitari.

Quando il corpo è stato recuperato, nel 1998, era stata svolta l'autopsia all'Università di Pisa e il referto parlava di annegamento come causa della morte. Sul fronte degli esami tossicologici non era emerso nulla. E non erano presenti né lesioni né traumi.

Partite le indagini per risalire alla sua identità, erano state diffuse alcune informazioni: aveva al dito una fede nuziale con inciso un nome, Caterina, indossava un orologio e una scarpa da vela numero 47.

Per mesi le ricerche sono andate avanti ma il corpo alla fine era stato tumulato al cimitero di Livorno in forma anonima.

Pochi giorni fa è invece arrivata la svolta grazie alla tenacia di Ilario Sartori, all'epoca commissario della Polmare di Livorno. Recentemente, curiosando su internet, si è imbattuto nella foto di un uomo di nazionalità croata scomparso ed è stato un dettaglio a fargli "accendere una lampadina", ossia la fossetta sul mento particolarmente pronunciata, proprio come il cadavere che Sartori ben ricordava.

Anche le date coincidevano: le ultime notizie risalivano al luglio 1998. Ultimo particolare: quell'uomo era sposato con una donna italiana di nome Caterina.

Ecco quindi che tutte le tessere del puzzle sono andate al loro posto e i familiari di Zlatko Brajko sono stati avvisati. Nei prossimi giorni arriveranno a Livorno per tutte le formalità destinate a ottenere la restituzione degli effetti personali.

Hanno inoltre confermato che nel 1998 il 34enne aveva una barca a vela con la quale portava i turisti per mare e avevano ricevuto delle lettere dalla Sardegna. L'incidente che lo ha portato alla morte sarebbe avvenuto nel corso della traversata tra l'Isola e l'Africa.

(Unioneonline/s.s.)
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