"Mio padre ha avuto lavoratori in nero".

La confessione arriva da Alessandro Di Battista con una diretta Facebook, a un mese di distanza dal caso che ha riguardato un altro esponente del Movimento 5 Stelle, il vicepremier Luigi Di Maio, e l'azienda del padre Antonio.

Il politico romano ha raccontato che il padre Vittorio è stato avvicinato da Filippo Roma de "Le Iene", che gli ha fatto delle domande in merito alla loro piccola impresa familiare.

"A un certo punto gli ha chiesto: 'Ma lei ha o ha avuto un lavoratore in nero?'. Mio padre gli ha detto: 'Sì'", ha dichiarato.

"Per me 'Le Iene' fanno il loro mestiere, non me la sono mai presa. Sono andati dal papà di Di Maio, di Renzi, da mio papà e lo dico senza polemica: adesso è pure tempo che possano trovare il coraggio per andare da Berlusconi", ha sottolineato.

"Ora, questa cosa qui - ha aggiunto 'Dibba' - io l'ho saputa qualche giorno fa. Sono usciti degli articoli di giornale piuttosto diffamatori, con notizie diffamatorie rispetto allo stato dell'azienda di famiglia che non se la passa bene. Qualche giorno fa sono andato con mio papà dall'avvocato per dargli in mano tutti gli articoli che erano stati pubblicati per vedere se ci fosse la possibilità di azioni legali e l'avvocato, tra l'altro, mi ha detto di sì".

"Quando eravamo in macchina - ha raccontato ancora il politico romano - ho detto: 'Papà, è tutto a posto?'. Io adesso mi rimetto un po' in pista, anche se non da candidato. Lui mi ha detto: 'No'. Io mi sono incazzato, in primis, perché è una cosa profondamente sbagliata. Mi sono proprio arrabbiato a morte, perché a noi fanno le pulci su tutto. Ormai sapete come vive un esponente dei Cinquestelle, si vive in questo modo. Poi mi sono arrabbiato, perché non mi ha chiesto una mano", ha concluso Di Battista.

Già in passato il padre Vittorio era finito al centro delle polemiche per essersi dichiarato fascista.

(Unioneonline/F)
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