Mancano ancora i dati ufficiali sull'esito delle votazioni interne nei singoli circoli Dem, primo step in vista delle primarie del 3 marzo, che dovrebbero chiudersi tra tre giorni.

E i candidati litigano sui numeri.

Secondo lo staff di Nicola Zingaretti, la strada del governatore del Lazio verso la segreteria del Partito democratico appare sempre più in discesa. I dati trapelati lo danno al 51,2%, con Maurizio Martina staccato di quasi venti punti al 31,8.

Un divario che lo stesso ex segretario si vede costretto a precisare "per trasparenza": l'aggiornamento delle percentuali attribuite alle singole mozioni candidate al congresso del Pd con il voto di 67.659 iscritti risulta essere per Zingaretti 44,9, Martina 40,5, Giachetti 11,1, Boccia 2,7, Corallo 0,4, Saladino 0,4, come riporta Tommaso Nannicini, responsabile nazionale della Mozione Martina.

Francesco Boccia, che appare molto indietro, lamenta però la diffusione di "dati ancora parziali che non corrispondono alla realtà": dopo i primi voti nelle convenzioni del Sud, su 31.550 votanti in tutta Italia la sua mozione ha ottenuto 2.245 preferenze pari al 7.1% del totale.

Polemico anche Roberto Giachetti, che punta il dito contro la Commissione che gestisce e garantisce sullo svolgimento del Congresso: "Non ha ancora fornito un solo dato ufficiale - ha dichiarato -. Ci sarebbe da ridere se la cosa non avesse risvolti assai preoccupanti".

Secondo il candidato romano i dati diffusi dai vari comitati sono "un gioco al massacro della credibilità del nostro Partito e della serietà del congresso al quale noi ci siamo unilateralmente rifiutati di partecipare".

(Unioneonline/D)
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