A Iglesias, in un capannone della zona industriale, arrivano annualmente 1600 tonnellate di tessile. Indumenti, scarpe, borse e accessori che provengono da una settantina di centri della Sardegna (tra cui la stessa Iglesias, attraverso la San Germano, che ha in appalto il servizio rifiuti) e che - anziché finire in discarica - vengono venduti a ditte che si occupano della selezione, igienizzazione, trasformazione o (quando sono in buono stato) di rimetterli sul mercato nei Paesi più poveri (il che suscita interrogativi di tipo etico).

Aniello Maddaloni - 27 anni, amministratore della "Ecotessile" srl, 9 lavoratori tra cui lui, racconta dove finisce il materiale che (in abbondanza) tantissimi cittadini sistemano nei raccoglitori posizionati, ormai in maniera capillare, in vari punti di molti Comuni.

Un'attività che si rivela un business per chi la porta avanti (nel caso specifico il fatturato è di 370mila euro) ma consente anche ai Comuni di ridurre in maniera considerevole il secco da smaltire in discarica. E, di conseguenza, di abbattere i costi.
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