Un immenso patrimonio culturale e archeologico che parte dal sito del Palazzo di Re Barbaro e abbraccia le tombe ad arcosolio presso l'istituto Nautico e le tombe della chiesa di San Gavino a Mare. Sembra vicino l'accordo tra Comune, Soprintendenza Abap e Polo Museale per la valorizzazione e gestione delle aree dell'antica "Turris Libisonis" presenti nel territorio di Porto Torres. Rappresenta un obiettivo dell'amministrazione comunale, "un percorso che intendiamo intraprendere - ha detto l'assessore alla Cultura, Maria Bastiana Cocco - un impegno per mediare tra Polo Museale e Soprintendenza e raggiungere la stipula della convenzione tra questi enti e il Comune di Porto Torres".

È scritto nel programma del primo cittadino Massimo Mulas, un accordo che nascerebbe come preludio per il riconoscimento dell'area come parco archeologico, uno dei più grandi in Sardegna, con le sue bellezze e le tante opportunità di crescita occupazionale nel settori dei beni culturali. L'argomento è stato affrontato in occasione della commissione Cultura presieduta da Antonello Cabitta, una prima convocazione per promuovere l'intesa tra gli enti, in cui tutti i resti archeologici di proprietà dello Stato - Terme centrali, Palazzo Re Barbaro, terme Maetzke, Peristilio, terme Pallottino e Domus dei mosaici compresa l'area archeologica sottostante l'Atrio Metropoli - restano in capo alla Soprintendenza. Al Mibact appartengono i compiti istituzionali quali la tutela e la conservazione del patrimonio, mentre al Comune spetterebbe la disponibilità delle stesse aree, concesse a titolo gratuito dalla direzione regionale.
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