Corsie improvvisate, sezioni di degenza trasformati in reparti Covid, e il pronto soccorso che non riesce a dare risposte. "La situazione sanitaria dovuta alla pandemia da coronavirus è più grave di quanto si creda. La classificazione in Zona Gialla della Sardegna decisa per salvaguardare la grave situazione economica e sociale può indurre a sottovalutare il problema sanitario. La salute prima di tutto".

A lanciare l'allarme è Nicola Addis, presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Sassari. Denuncia la grave emergenza degli ospedali del Nord Sardegna, dove i dati epidemiologici registrano picchi verso l'alto ogni giorno, la carenza di personale sanitario e le sue difficoltà a lavorare serenamente. "Se vogliamo evitare in extremis un nuovo lockdown totale, richiesto anche dalla Fnomceo - aggiunge Addis - con tutte le drammatiche conseguenze economiche, sociali e psicologiche, è indispensabile l'impegno di tutti". Per il presidente dell'Ordine dei medici occorre stabilizzare gli specializzandi degli ultimi due anni impiegati nell'assistenza; potenziare le Usca, in un momento in cui le persone in isolamento domiciliare sono oltre quattrocentomila. "Inoltre occorre rafforzare le microequipe, investendo risorse per permettere l'assunzione di infermieri e di personale amministrativo di studio, che possano affiancare sin da ora i medici di Medicina Generale perché possano dedicarsi al compito assistenziale e alla diagnosi e terapia precoce dei pazienti, che è fondamentale per prevenirne il ricovero nei reparti Covid".
LA SITUAZIONE - Intanto proprio a Sassari la situazione si fa drammatica: si registra infatti un incremento dei positivi al Covid-19 che da 469 casi hanno raggiunto quota 474, con 35 persone ricoverate presso l’ospedale. I dati ufficiali sono stati trasmessi al Comune di Sassari dal dipartimento di prevenzione dell’Ats. Un trend in crescita nel territorio che vive l’emergenza sanitaria tra la carenza di personale sanitario, reparti convertiti in sezioni Covid e la difficoltà ad affrontare gli interventi di soccorso urgenti. Due focolai erano stati individuati nei giorni scorsi nelle case di riposo "Paolo VI" e "Villa Eba Giara" con il trasferimento e il ricovero di alcuni ospiti presso il reparto Malattie Infettive.
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