Una storia complicata quella del Corpo Volontariato Soccorso Marittimo della Protezione Civile (CVSM) di Castelsardo, che si è conclusa in questi giorni con la revoca del provvedimento di sospensione di cui era stata oggetto l'associazione dalla Direzione Generale della Protezione Civile, emanato a luglio 2019, a seguito dell'ispezione compiuta dai propri organi nel maggio precedente.

Nel mirino presunte gravi irregolarità sulla rendicontazione dei contributi erogati nel 2015. Comunque, già a dicembre 2019, era stato formato un nuovo direttivo del CVSM castellanese, che ha eletto il nuovo presidente: Danilo Romano, 51 anni, istruttore di tennis.

L'associazione così rinnovata, nonostante la sospensione, ha avuto piena operatività durante l'emergenza Coronavirus, ottenendo tra la cittadinanza di Castelsardo unanimi consensi.

Da 11 volontari in qualche mese mese si è passati a 43. Ora finalmente è giunta la "riabilitazione", con il sopra citato provvedimento di revoca della sospensione, che ha decretato il rientro dell'associazione CVSM di Castelsardo all'interno della Protezione Civile, con tutti i crismi del caso. Gli accertamenti sulla precedente gestione andranno comunque avanti.

"Abbiamo passato momenti difficili - spiega il nuovo presidente Danilo Romano - ma ora finalmente è arrivato il provvedimento. Siamo estranei a ciò che è successo prima e il nostro intento è proseguire con l'entusiasmo e lo spirito di sacrificio e appartenenza dimostrato durante i duri mesi di Pandemia". Grande soddisfazione è espressa dal sindaco Antonio Capula.

"La riammissione nella Protezione Civile del Corpo Volontari Soccorso Marittimo di Castelsardo ci fa tirare un sospiro di sollievo.- spiega - La situazione precedente è stata superata con fatica, grazie all'impegno del nuovo direttivo". Raggiante anche l'assessore Roberto Fiori.

"Ringrazio la disponibilità della Regione - afferma - e della direzione della Protezione Civile per la risoluzione di un problema da noi ereditato". Ciò che però conta maggiormente in questo momento è la piena operatività del presidio, uno dei pochi in tutta la Sardegna a prevedere anche interventi in mare.
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