Questo campo in sterrato da troppo tempo presenta uno sfregio alla sua storia: un'auto vecchia e arrugginita dimora abbandonata nei pressi della bandierina del calcio d'angolo.

Un simbolo del degrado che sta accompagnando da anni il mitico Madau di Sorso, che non è un campo di calcio qualsiasi.

Questo piccolo stadio, col terreno in sterrato, è stato teatro di partite memorabili che hanno fatto la storia del calcio in Sardegna.

Nella sua tribuna ha palpitato per i colori del Sorso (e non solo) una tifoseria appassionata, unica in Italia, che sui gradoni costituiva sino agli anni 90 un muro umano, che intimoriva e metteva in soggezione gli avversari.

Nelle fasi calde delle partite il catino del Madau diventava una bolgia.

Questo piccolo stadio, al centro del paese, è stato calcato da magnifici interpreti, come l'indimenticato sorsense Gavino Santoni, un attaccante funambolo che piaceva a Gigi Riva, forse il giocatore più amato dalla calda platea biancoceleste, sin dai lontani anni 70.

Prima c'erano stati, in serie D, i vari Capasso, Udassi, Sabatini e Alì Fogli. Poi Salvatore e Giovannino Marongiu, Mario Valeri e tantissimi altri, che nella loro carriera hanno militato anche in serie A.

Per non parlare degli allenatori che si sono seduti in panchina: da Amarildo, campione mondiale col Brasile, al compianto Angelino Fiori, per finire a Franzon, l'allenatore della storica promozione in serie C del 1985. Ma ce ne sarebbero tanti altri, di giocatori, allenatori e dirigenti.

Per elencarli tutti ci vorrebbe un libro. Purtroppo invece di questi uomini e gesta sembra siano solo rimasti sbiaditi ricordi.

Da altre parti, si pensi solo all'Inghilterra, nel Madau ci avrebbero fatto un museo. Nel vecchio e malconcio stadio invece trova posto una vecchia macchina abbandonata. Un insulto alla tifoseria e ai tanti campioni, ospiti e locali, che hanno infiammato il Madau nella sua lunga e gloriosa storia.
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