Kent'erbas, nel latte del Marghine il rimedio contro il colesterolo.

A tavola non si può fare di tutta l'erba un fascio. Ma dalle erbe migliori, selezionate dagli stessi animali, nasce un prodotto di altissima qualità. Il progetto Kent'erbas, ideato dal Gal del Marghine, nasce da un assunto: gli animali allevati allo stato brado sono felici, e il loro benessere è direttamente proporzionale alla qualità della carne e del latte che producono. I primi dati rilevano come la differenza con i prodotti ottenuti in allevamenti intensivi sia netta. In alcuni casi vanno oltre le migliori aspettative. Alcuni campioni di latte, infatti, hanno un contenuto di fenoli quasi equivalente a noto prodotto industriale che assunto a caro prezzo e in maniera costante per mesi e mesi garantisce effetti benefici sulla riduzione del colesterolo. Non ci sono segreti. Tutto dipende da quello che hanno mangiato le pecore. Kent'erbas infatti cerca le correlazioni tra biodiversità del territorio e la qualità organolettiche e nutrizionali delle produzioni. I presupposti sono che molecole aromatiche e quelle che hanno valore nutrizionale, nel latte e nella carne, derivano quasi esclusivamente dalle erbe che gli animali mangiano. Ogni erba apporta un contributo diverso di terpeni, polifenoli, flavonoidi, alcoli, chetoni, omega 3, omega 6 e vitamine antiossidanti. Quindi più erba mangia l'animale, e soprattutto più erbe diverse sono contenute nella razione, «più queste produzioni presentano una complessità aromatica e nutrizionale importante», dicono dal Gal Marghine.

Bovini in spiaggia in Ogliastra (Loi)
Bovini in spiaggia in Ogliastra (Loi)
Bovini in spiaggia in Ogliastra (Loi)

Il repsonsabile scientifico del progetto è Sebastiano Banni, docente all'Università di Cagliari: . In futuro i biomarcatori potrebbe ad esempio rivelare ai ricercatori, dalla qualità della carne, se l'animale è stato fuori al pascolo e cosa ha mangiato. Il progetto è cominciato sei mesi fa. Rilievi su carne, formaggi e latte. Il modello applicato nel laboratorio Marghine si potrebbe estendere ad altre zone dell'Isola, in particolare alto oristanese, Gallura e Ogliastra, con la medesima vocazione alla biodiversità. Terre integre dal punto di vista ambientale, con una vasta scelta di pascoli. Terre in cui la qualità dei prodotti si abbina a una spiccata vocazione turistica. L'idea iniziale è stata quella di una ricerca scientifica sul campo come leva di marketing per promuovere l'economia di un territorio flagellato dalla disoccupazione.

Non servono mangimi né foraggio coltivato. Bastano i pascoli naturali e il metodo di produzione naturale. Il progetto di ricerca ideato dal Gal del Marghine presieduto da Sergio Sulas ha come responsabile scientifico Sebastiano Banni e ha l'obiettivo generale di individuare i marcatori di qualità di latte, formaggio e carni, presenti negli animali allevati nei pascoli naturali del Marghine, e di valutarne l'impatto sulla salute dell'uomo. I partner sono l'Università di Cagliari, Agris e 27 aziende pastorali del Marghine che allevano ovini e bovini da latte e da carne nei Comuni di Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Lei, Macomer, Noragugume, Silanus e Sindia.
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