La tragica morte dell'ex carabiniere Nino Serra, ripone prepotentemente il problema dell'ospedale San Marcellino, che oggi ha un Pronto soccorso solo per codici gialli e verdi.

Per il resto bisogna correre a Cagliari, in altri ospedali distanti settanta chilometri, che diventano tantissimi soprattutto nei mesi estivi quando il traffico è particolarmente caotico.

"Vogliamo un ospedale completo- dice il sindaco Marco Falchi -. Lo diciamo da sempre tutti qui nel Sarrabus, le amministrazioni comunale, le associazioni, i cittadini. L'ospedale deve nuovamente diventare al centro della sanità in tutto il Sarrabus".

Giampaolo Aresu, imprenditore turistico, uomo di sport. "Occorre più sicurezza. Un ospedale deve essere un ospedale vero, non una sorta di guardia medica".

Lo stesso figlio di Nino Serra, Massimo, è oggi un uomo pieno di dubbi. Con un vero ospedale mio padre si sarebbe salvato? "Non lo so, ma forse si. Parlo per me, parlo per tutti i cittadini. Non si può essere sempre pendolari anche della sanità".

Come è noto, Nino Serra due notti fa è rimasto vittima di un attacco cardiaco, una patologia che si trascinava da un po' di tempo. Si è sentito male, l'ospedale a pochi metri da casa, è stato adagiato in ambulanza. E' morto in viaggio nell'ambulanza in viaggio per Cagliari. Non si cercano responsabilità. Si vuole un ospedale finalmente tale. Nulla di più. Negli anni, purtroppo il San Marcellino è stato a più riprese smantellato.

Antonio Serreli
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