La realizzazione delle serre fotovoltaiche a Villasor, località Su Scioffu, costa una condanna al risarcimento di oltre 22 milioni di euro di danni alla società Twelve Energy proprietaria degli impianti, realizzati nel 2011.

Si tratta dei contributi per la produzione di energia da fonti rinnovabili che la Corte dei conti della Sardegna ha ritenuto siano stati incamerati dal 2012 al 2014, "senza i presupposti di legittimità": quella agricola doveva essere l'attività "principale per forza lavoro e reddito" rispetto agli introiti derivanti dalla produzione di energia: è accaduto il contrario.

I giudici hanno accolto la richiesta avanzata dalla procuratrice Maria Antonietta Bussi e dal collega Gaetano Berretta sulla base delle indagini eseguite dalla Guardia di finanza di Cagliari.

La vicenda contabile segue quella penale, avviata dal pm Daniele Caria e portata avanti dalla Forestale. In questo caso il processo per truffa e lottizzazione abusiva è in corso e coinvolge sei persone. L'aspetto contabile è stato avviato dopo aver acquisito le carte della Procura ordinaria: il collegio nella sentenza spiega che la "costruzione" e la "messa in esercizio" dell'impianto fotovoltaico realizzato su 26 ettari era destinata sin "dall'origine alla produzione e vendita di energia elettrica" al Gse piuttosto che a portare avanti "l'attività agricola", per la quale "l'energia alternativa doveva svolgere" solamente "un ruolo di supporto.

Inoltre la Twelve Energy aveva "volutamente rappresentato come agricola un'attività industriale" arrivando "a ottenere" i relativi "incentivi", dal 2012 al 2014, "senza i presupposti di legittimità".

L'avvocato Giampaolo Secci ha già presentato ricorso.
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