Per trenta volte, nei giorni scorsi, l'ufficio passaporti della Questura di Nuoro ha tentato di rilevare le impronte digitali a una donna che doveva rinnovare il passaporto.

Il software però ha avuto serie difficoltà e la rilevazione non è stata possibile: "Risultato insufficiente o scarso, riprovare" era il messaggio.

Per tre volte la prova è stata fatta dall'operatore su tutte le dieci dita delle mani. Niente da fare.

Il caso non è tuttavia anomalo e si verifica nel cinque per cento dei casi: l'impronta non è leggibile e non viene rilevata dagli strumenti. Questa volta però tutte le impronte sono illeggibili.

L'unica soluzione è stata quindi quella di andare dal proprio medico e farsi certificare il proprio stato: desquamazione.

Insomma, una persona senza impronte digitali rilevabili: probabilmente il sogno di ogni ladro.
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