Mentre veniva sottoposto a un intervento per l'asportazione di un rene, gli sarebbe stato perforato l'intestino in più punti.

È il racconto del paziente, un 55enne di Desulo che a novembre - dopo una dialisi che durava da anni - è stato ricoverato nel reparto di urologia dell'ospedale San Francesco di Nuoro.

Dopo l'operazione però ha iniziato a perdere feci dai drenaggi. È seguito quindi un secondo intervento d'urgenza per l'applicazione di una stomia che ha salvato la vita ma gli impedisce di digerire e, non riuscendo ad assimilare ciò che viene ingerito per via orale, viene alimentato con una sacca di nutrimento.

La sua famiglia si è rivolta a un legale, l'avvocato Mauro Intagliata che ha inviato una richiesta di risarcimento danni ma "non ho ricevuto alcuna risposta", spiega.

La direttrice della Assl Nuoro, Grazia Cattina, dice che sono state attivate tutte le procedure del caso.

"Il mio assistito ha rischiato la vita - aggiunge l'avvocato - . Ma ciò che maggiormente mi stupisce è il fatto che il reparto di urologia si sia letteralmente lavato le mani di questo problema, trasferendo il paziente all'ospedale San Camillo di Sorgono, dove si trova ancora ricoverato. Ospedale che, peraltro, non risulta adeguato per seguire un caso così serio. Chiedo, pertanto, che la Assl si attivi immediatamente per mettere in sicurezza la salute del signore, evitando guai ben maggiori di quelli fatti finora".
© Riproduzione riservata