La nutrita squadra di pm (almeno una decina di magistrati, sparsi in tutto il territorio nazionale) ha già imboccato la strada aperta dall'inchiesta sulla presunta maxi truffa dei terreni di Campovaglio. Un percorso che porta ai veri registi dell'operazione, gli architetti delle sofisticate costruzioni finanziarie che sfruttano la normativa Ue, per muovere centinaia di milioni di euro, lavando il denaro e tenendolo lontano dal fisco degli stati nazionali. I 120 ettari che costeggiano la "Strada di Garibaldi" (in territorio di Tempio, ma vicini a Santa Teresa, Arzachena, Palau e alla spiagge di Aglientu), di proprietà della srl gallurese "La Cittadella", sono al centro di una vicenda che ha attirato l'attenzione della Procura di Roma (pm Giancarlo Cirielli) e di altri uffici giudiziari, in Lombardia (Monza), Campania, Sicilia (Termini Imerese), Emilia Romagna e Calabria. La Guardia di finanza di Olbia e Tempio ha trovato le società (con sedi anche in Svizzera e Bulgaria) che incameravano beni (600 immobili in tutto il territorio nazionale) per accreditarsi con robusti patrimoni immobiliari (delle vittime) presso banche e istituzioni europee.

L'ombra delle mafie

L'accaparramento di immobili (terreni e ville) e di quote societarie, bloccato dal provvedimento di sequestro eseguito lunedì dalle Fiamme gialle, è avvenuto in Gallura, e, con lo stesso schema, in mezza Italia. Le indagini sarde hanno scoperchiato un "sistema" che va oltre i sei soggetti indagati a Tempio e non riguarda solo il raggiro ai danni della srl gallurese, depredata del suo patrimonio immobiliare e di consistenti risorse finanziarie. La domanda che si stanno facendo diverse Procure (almeno otto), riguarda le vere motivazioni di una complicata serie di passaggi societari, che portano tutti a due Geie (Gruppi europei di interesse economico), compagini societarie di diritto Ue, formalmente con tutte le carte in regola, almeno sino al blitz di lunedì. L'obiettivo della seconda fase delle indagini (aperte dal procuratore di Tempio, Gregorio Capasso e dal pm Ilaria Corbelli) è accertare se dentro le società siano confluiti anche i soldi della criminalità organizzata. Non è escluso che l'inchiesta, a questo punto, possa passare per competenza ad altri uffici giudiziari, visto il contesto e i reati finanziari ipotizzati.

Intercettazioni a Olbia

Nel corso delle indagini sono stati intercettati dei professionisti a Olbia, persone che hanno avuto rapporti con alcuni degli indagati. E ieri è emerso che alcuni degli immobili finiti nelle società estere, sottoposte alle verifiche delle Fiamme gialle, si trovano a San Teodoro. Il legale delle presunte vittime, l'avvocato olbiese Marco Salis, ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni. L'altro bubbone che la storia di Campovaglio ha fatto scoppiare è quello della giungla delle società, che, senza i permessi della Banca d'Italia, forniscono garanzie alle aziende. La srl "La Cittadella" è stata ingannata da una società romana, che avrebbe dovuto garantire per lei, e invece è fallita alla fine del 2019.

Andrea Busia

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