Preoccupa la variante inglese del coronavirus, che risulta molto più contagiosa del ceppo originario e che rischia, in poco più di un mese, di diffondersi anche in Italia. Sono i risultati di un'indagine rapida effettuata da 82 laboratori in 16 regioni, Sardegna compresa dai quali è emerso che nel nostro Paese il 17,8% delle infezioni è dovuta alla variante inglese.

Attualmente l'Isola non ha registrato casi ma, come ha sottolineato l'assessore Mario Nieddu, non si può abbassare la guardia. E per questo si comincia a pensare a controlli più stringenti in porti e aeroporti.

Il fatto di essere un'Isola, e quindi un territorio chiuso, ha detto Ferdinando Coghe, responsabile del laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologia dell'Aou di Cagliari, potrebbe creare conseguenze molto preoccupati se si diffondesse la mutazione anglosassone.

I campioni analizzati dal suo laboratorio e quelli esaminati dall'Aou di Sassari hanno mostrato attualmente zero casi di varianti. Questo, chiariscono gli esperti, non vuol dire che non esista e per questo è importante non abbassare la guardia.

Ieri in Sardegna si sono registrati 87 nuovi casi di Covid-19 e 5 vittime e si è svolta nel Nuorese la prima giornata - oggi sarà la seconda - dello screening che fa parte della campagna "Sardi e sicuri": 23.923 i tamponi antigenici eseguiti sulla popolazione.

(Unioneonline)

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