I vescovi della Sardegna hanno preso parte stamattina nella basilica cagliaritana di Nostra Signora di Bonaria alla solenne celebrazione eucaristica che ricorda, 650 anni fa, l'approdo del simulacro della Madonna sulle coste sarde.

Sotto la guida di monsignor Antonello Mura, presidente della Conferenza Episcopale Sarda, alla cerimonia hanno preso parte le massime autorità della Regione e della città metropolitana di Cagliari. In chiusura, monsignor Sebastiano Sanguinetti, segretario della Conferenza, ha letto un messaggio di incoraggiamento e di fiducia al popolo sardo in cui si fa cenno a temi di politica, economia, sanità, giustizia e cultura: tutti campi che, ha detto il religioso, devono mettersi in gioco per ridare alla Sardegna

"un respiro ampio e rigenerante".

Attenzione invece agli "sguardi limitati, interventi con il fiato corto e la lentezza nel passare dalle promesse ai fatti, anche a causa di un percorso burocratico esasperante".

Ma la Chiesa si è soffermata anche sul problema del turismo. "Difficile pensare al futuro della Sardegna senza una salutare scossa che faccia ripartire questo settore - sono state le parole dei vescovi - Sosteniamo con vigore l'ambizioso ma necessario impegno di tutti coloro, politici e imprenditori, che hanno manifestato tante idee innovative anche per quest'estate. La nostra Isola, con la sua naturale bellezza e la possibilità di essere una Regione Covid-free, può rappresentare un modello da imitare e contemporaneamente compiere una svolta significativa della sua storia. Importante accompagnarla e favorirla risolvendo finalmente l'annoso tema dei trasporti e contribuendo, con opportune e coraggiose decisioni, a offrire l'immagine di una Sardegna non solo autonoma ma anche accogliente e solidale, modello di una società che sa rigenerarsi e rinnovarsi".

Ribadito infine l'appello a non dimenticare l'importanza delle scuole paritarie ("promuoverle e difenderle significa tener conto non solo della loro specificità nel campo dell'istruzione, ma anche della necessità di mantenere la loro offerta educativa accessibile alle famiglie"), delle comunità e degli oratori: si permetta fin da questa estate, hanno chiesto, l'animazione dei bambini e dei ragazzi, "veri tesori del nostro futuro".

(Unioneonline/s.s.)
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