Scontro istituzionale tra Governo e Regioni guidate dal centrodestra sulla Fase 2 dell'emergenza coronavirus.

Sono undici i governatori che, in una lettera al presidente della Repubblica Mattarella e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, hanno chiesto di poter decidere in autonomia sulle riaperture, anche in deroga al Dpcm del 26 aprile scorso, considerato "troppo stringente".

LA SARDEGNA - Tra i firmatari anche il presidente della giunta regionale della Sardegna, Christian Solinas, secondo cui "nell'Isola, alla luce dei dati sulla diffusione del Covid-19 (L'ULTIMO BOLLETTINO), è possibile avviare finalmente una ripresa ordinata, prudente ma più rapida, del nostro sistema economico e produttivo, e consentire un graduale ritorno a quella nuova normalità della vita sociale tanto attesa da tutti".

"Nelle richieste avanzate - sottolinea il governatore - è possibile ritrovare i punti fondamentali per la ripartenza già illustrati nei giorni scorsi, che hanno trovato ampia condivisione tra tutti i colleghi, nel rispetto delle Autonomie e delle peculiarità territoriali, e dell'esigenza di diversificare le misure in atto".

ROMA FRENA - Ma il Governo frena e rivendica la piena gestione dei tempi e dei modi della ripartenza, con il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia che ha prospettato il principio "meno contagi-più aperture" e viceversa, confermando che i territori più virtuosi nel contenimento del virus a partire dal 18 maggio potranno fare "scelte differenziate" dagli altri. Ma, ha precisato, dipenderà dal monitoraggio del ministero della Salute sulle curve dell'infezione nelle diverse regioni. Il dicastero di Roberto Speranza sta elaborando i criteri di valutazione. Tra questi il tasso di occupazione delle terapie intensive e le percentuali di positivi sui tamponi fatti.

Lo stesso Boccia ha sottolineato che, per far rispettare il Decreto, il Governo è pronto ad impugnare eventuali ordinanze dissidenti emanate dalla Regioni, inviando lettere di diffide e, se necessario, ricorrendo ai Tar e alla Consulta.

I RIBELLI - E una prima diffida è già in arrivo: in Calabria, dove Jole Santelli, presidente forzista della giunta regionale, ha annunciato che da oggi sarà "consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all'aperto". Sempre secondo l'ordinanza, queste stesse attività "possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime 'anti-contagio e ferma restando la normativa di settore".

Anche la Provincia autonoma di Bolzano è pronta da subito a sfidare l'esecutivo di Roma. "È inaccettabile che la nostra autonomia venga ulteriormente ristretta", ha dichiarato il presidente Arno Kompatscher, aggiungendo che "la Provincia di Bolzano percorrerà il complesso iter legislativo per far ripartire passo dopo passo la vita e l'economia, in Alto Adige".

NUOVO ROUND - Insomma, la tensione è alta. E oggi, alle 15.30, è previsto un nuovo delicato faccia a faccia tra governatori e Roma.

In videoconferenza i presidenti delle giunte regionali "incontrerannno", oltre allo stesso Boccia, anche il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, per fare il punto su spostamenti e collegamenti in vista del fatidico 4 maggio. Altro tema che potrebbe accendere ulteriormente lo scontro.

(Unioneonline/l.f.)

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