Diciassette inviti a comparire per altrettanti consiglieri ed ex consiglieri regionali del Partito democratico. Mentre in Tribunale va avanti, a volte con estrema lentezza, il processo sui Fondi ai gruppi sborsati nella tredicesima legislatura (2004-2008), la Procura di Cagliari rimette in moto l'inchiesta sulla quattordicesima legislatura (2009-2014). Diverso il pm incaricato di seguire le indagini (Andrea Vacca, il collega Marco Cocco non si occupa più di pubblica amministrazione), identica l'ipotesi di reato contestata: peculato, cioè l'uso per fini privati del denaro pubblico destinato a scopi istituzionali. Tappe forzate per gli interrogatori: si comincia venerdì e si va avanti sino a marzo con uno o più appuntamenti al giorno.

Le convocazioni - Si tratta della legislatura nella quale il governatore era Ugo Cappellacci. Complessivamente la somma che sarebbe stata spesa illecitamente dai dem tocca i 285mila euro. Tra gli indagati c'è Giuseppe Luigi Cucca, senatore della Repubblica per Italia Viva (ma eletto col Partito democratico), ex vicepresidente del Consiglio regionale, ex segretario del Pd regionale: nella tranche precedente gli erano state contestate spese non giustificate per 21mila euro ma alla fine le accuse erano state archiviate. Ora la magistratura chiede conto a lui e a Gavino Manca, oggi parlamentare, consigliere regionale per tre legislature, imputato nel processo sulla tredicesima legislatura (udienza a giugno), esborsi per 1.500 euro in concorso con altri sette consiglieri. Manca deve rispondere anche di 1.800 euro spesi in prima persona. La cifra più elevata è contestata a Pier Luigi Caria, ex componente della commissione Sanità ed ex assessore all'Agricoltura: circa 115 mila euro. Sono stati chiamati in causa per alcune migliaia di euro anche Mario Bruno (ex sindaco di Alghero, assolto nella prima tranche del procedimento) e Giampaolo Diana (ex segretario della Cgil sarda ed ex segretario della sesta Commissione permanente col Pd), entrambi ex capigruppo del partito tra il 2009 e il 2014; Chicco Porcu (amministratore unico dell'Arst, ancora sotto processo per la legislatura 2004-2008); Marco Meloni, consigliere regionale dal 2006 al 2013, poi deputato e ora presidente del Cus Cagliari (il pm ipotizza circa 6mila euro di spese ritenute non giustificate, nel primo procedimento la sua posizione era stata archiviata); Gian Valerio Sanna, ex assessore della Giunta Soru; Marco Espa, ex vicepresidente del gruppo consiliare del Pd tra il 2009 e il 2014 (un'identica contestazione relativa alla tredicesima legislatura era stata archiviata in indagine); Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa dal 2006 al 2016; Giuseppe Cuccu, ex amministratore del Tecnocasic, a processo per la tredicesima legislatura; Cesare Moriconi, della segreteria regionale del Pd; Tarcisio Agus, ex sindaco di Guspini, presidente del Parco geominerario (a processo nella prima tranche); Francesco Sabatini, ex presidente della commissione Sanità, imputato nel primo processo; Valerio Meloni; Luigi Lotto; Antonio Solinas. Gli indagati e gli avvocati Guido Manca Bitti, Agostinangelo Marras, Giuseppe Macciotta, Fabio Pili, Massimo Melis, Nicola Littarru e Angelo Nanni valuteranno se presentarsi davanti al pm e ai carabinieri e finanzieri della sezione di polizia giudiziaria. Tra i componenti del gruppo non sono stati coinvolti Renato Soru (aveva rinunciato anche alle indennità), Lorenzo Cozzolino e Vincenzo Floris.

I primi processi - La maxi inchiesta, avviata nel 2005 per maltrattamenti (l'ipotesi del peculato risale al 2009), sinora ha coinvolto oltre 100 consiglieri regionali ed è sfociata al momento in 8 assoluzioni, 9 archiviazioni, due prescrizioni, due patteggiamenti, 20 condanne (tre definitive). Proprio ieri si è svolta a Cagliari l'udienza a carico del gruppo dell'Udc, appuntamento rinviato ad aprile. Sino a ottobre sono in programma i processi a carico dei componenti di An, Rifondazione, Sinistra, Pd e Psd'Az (primo grado), ancora An (Appello) e Forza Italia (Cassazione).

Andrea Manunza

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