Lauretta ascolterà il concerto di Vasco, trasportata dall'ambulanza di una onlus, assistita per tutta la durata dell'evento da anestesisti e infermieri dell'ospedale di Is Mirrionis. Da 33 anni afflitta dalla sclerosi multipla, Laura Floris, classe 1965, vive ormai sopra un letto vista mare della sua casa di Cagliari, attaccata ai respiratori.

Voglia di vivere

Un filo di vita per una voglia di pazza di vivere. Ormai non parla più. Ma la madre e la sorella comprendono i suoi pensieri dal muoversi delle sue pupille vivacissime, che hanno domandato di poter assistere allo spettacolo del suo idolo, Vasco Rossi. Quando però la sorella andò a comprare i biglietti, scoprì che il reparto disabili aveva registrato il tutto esaurito. Poi un miracolo. Una voce è stata sussurrata a una dipendente del Blasco, che gli ha anche mostrato le foto di una bellissima Laura, ormai immobile, ma splendida come una statua del Canova. La sua camera è tappezzata di foto di Vasco. La sua giornata è scandita dalle canzoni di Vasco. Il cantante si è seduto per guardare meglio lo spettacolo di questa Ofelia di John Millais. Così bella, così radiosa, così immobile. E ha chiamato il suo staff. Laura sarà l'ospite d'onore del concerto cagliaritano dell'eroe di Zocca. E la macchina si è mossa in moto in un baleno.

Mobilitazione

La Onlus Sam di Monserrato ha messo a disposizione uomini e mezzi perché il viaggio di Laura sia facile e lieve. La direzione sanitaria di Is Mirrionis ha garantito l'assistenza per evitare che una risata o un colpo di tosse possano trasformarsi in danni irreparabili. E così Laura Floris avrà di nuovo vent'anni. Quando era forte e sana e piena di vita. E non si perdeva nessun concerto del grande Blasco. Nata a Desulo, si trasferì a Roma per laurearsi in psicologia. Poi, un brutto giorno, mentre studiava sui poderosi libri di Cassano, con in sottofondo "Cosa succede in città", la vista le si annebbiò. E tutte quelle importanti parole diventarono minuscoli puntini nell'orizzonte lontano di una malattia terribile: sclerosi multipla. Che ti lede tutti i centri vitali, lasciandoti intatta solo l'intelligenza.

Il calvario

Iniziò per Laura il travaglio degli ospedali. Giorno dopo giorno. La forza fisica andava via, mentre quella interiore cresceva: due opposti che non si incontrano. Giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, tutto ciò che sembrava facile e scontato divenne complesso e impossibile. Come nuotare nel mare aperto, scalare una piccola montagna, correre a piedi nudi nell'erba.

Ma c'era Vasco. «Fantasie, fantasie che volano libere, fantasie che a volte fan ridere, fantasie che credono alle favole». E Laura credeva alle favole di questa sua vita della quale intendeva gustare ogni attimo.

Gli occhi

Laura parla con gli occhi e muove le labbra praticamente senza suono. E sembra cantare. «Guarda qui, guarda là, che confusione». È stata comunque bellissima la sua vita, anche su quel letto vista mare, dal quale non si sposta da ormai 20 anni. E ha vissuto, lì, e ha amato, e ha immaginato il mondo senza catene. Cantano gli occhi di Laura. E le sue labbra sussurrano: «Vivere, è passato tanto tempo. Vivere, è un ricordo senza tempo. Vivere, è un po' come perder tempo. Vivere e sorridere dei guai così come non hai fatto mai e poi pensare che domani sarà sempre meglio».

Vivere

Perché la vita è meravigliosa, se si ama e se si è amati, se si ha una casa e una famiglia, se si riesce a vedere il mondo con gli occhi di chi non si arrende mai. Laura è una vera donna barbaricina, forte e coraggiosa, e canta inni alla vita anche quando la vita sembra darle forfait. Segue la via dei canti. Di quei canti che hanno reso magnifico il suo grande cuore. E così il 18 giugno Laura sarà a Cagliari, fra il coro, con le labbra mute, a danzare con i suoi occhi incantatori. La vita per Laura inizia in ogni momento. Non finisce mai e non finirà mai.

Daniela Melis

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