Più di otto italiani su dieci dichiarano di risparmiare denaro ogni mese.

E' quanto emerge da un report dell'European Consumer Payment Report (ECPR) di Intrum, operatore europeo nei credit services che ha intervistato - fra ottobre e novembre 2020 - oltre 24.000 consumatori e famiglie di 24 Paesi europei (quasi 1.000 in Italia).

La percentuale di risparmiatori non è cambiata di molto rispetto al 2019, dunque in tempi pre-Covid: si passa infatti dall'83% del 2020 all'84% del 2019. La media europea del 2020 è pari invece al 76%. Tuttavia il 58% dei nostri connazionali non è soddisfatto della quota di denaro che riesce a mettere da parte ogni mese (nel 2019 il dato era pari al 53%).

Dall'indagine emerge come gli italiani siano in questo periodo tra i più virtuosi rispetto alla media europea, anche in termini di prestiti. Il 20% del campione italiano non si indebita mensilmente (escluse le rate del mutuo e della carta di credito) per finanziare le proprie spese (contro una media europea del 33%). Il 19% prende a prestito meno del 10% del suo stipendio mensile (contro i 18% della media europea), il 22% prende a prestito fra il 10 e il 25% del suo stipendio e sempre il 22% prende a prestito tra il 25% e il 50% del suo stipendio (percentuali uguali alla media europea).

Ma è soprattutto un dato a colpire: il 70% non vuole impegnarsi in nuovi prestiti o grandi acquisti finché la crisi non è finita (il dato europeo vale il 67%) e il 72% della nostra popolazione intervistata è diffidente nell'accendere nuovi prestiti anche in un periodo di calo dei tassi (65% la media europea).

I risparmi sui conti correnti delle famiglie, circa 1.080 miliardi di euro, sono saliti del 3,4% da gennaio 2020 a fine settembre 2020. Si tratta sicuramente - riassume il report - di una reazione alle misure restrittive imposte sul territorio e sull'economia che si traduce, da Nord a Sud, nella mancanza di "occasioni di spesa" e in un aumento delle somme accantonate.

(Unioneonline/D)
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