"Il sold out di cui si è parlato per Ferragosto, eccezion fatta per qualche area storicamente più attrattiva di altre, non l'ho rilevato. Provo a spiegarmi meglio. Lo scorso anno - elaborando i dati di Banca d'Italia - nel solo mese di agosto, sono stati oltre 5 milioni i viaggiatori stranieri che hanno scelto di trascorrere le vacanze in Italia generando oltre 37 milioni di pernottamenti nel sistema alberghiero ed extra-alberghiero del Belpaese con una spesa di circa 4 miliardi di euro. Quest'anno, noi stimiamo, nello stesso periodo, un calo pari a circa il 70%, con un decremento di 3,6 milioni di turisti stranieri e una contrazione della spesa di quasi 2 miliardi di euro. In questa direzione, comprendo perfettamente la reazione delle associazioni degli operatori turistici". Sono le parole di Raffaele Rio, presidente dell'istituto Demoskopika, che tira una riga dopo aver letto i dati relativi all'estate 2020 in Italia.

"Resto dell'opinione che gli italiani - aggiunge Rio - siano fortemente tradizionalisti nella scelta di consumo turistico.

Dai dati rilevati da Demoskopika emerge che, al netto dell'osservanza del distanziamento sociale tanto ricercata dai turisti quanto poco praticata, "circa 6 italiani su 10 di chi ha dichiarato di andare in vacanza - prosegue Rio - hanno scelto località balneari principalmente in Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Emilia-Romagna".

A seguire nelle indicazioni dei vacanzieri anche la montagna e le città d'arte.

"Non vi è dubbio - la conclusione - che in proporzione le città d'arte hanno subito maggiormente il crollo del settore soprattutto per la rilevante contrazione del turismo internazionale. Alcune nostre elaborazioni - su dati di Banca d'Italia - stimano in circa 2,7 milioni gli stranieri che hanno rinunciato ad un soggiorno nelle città d'arte del Belpaese tra luglio e agosto".

(Unioneonline/v.l.)
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