Sardegna fanalino di coda per numero di lavoratori sospesi che rientrano al lavoro a partire dal 4 maggio.

E' quanto emerge dalla nuova indagine della Fondazione studi consulenti del lavoro, realizzata a partire dai microdati delle Forze Lavoro Istat. Sul totale di 4,4 milioni di lavoratori che potranno ripartire per gli sblocchi del nuovo decreto del presidente del Consiglio, ben 2,8 milioni di lavoratori saranno al Nord Italia, 812mila al Centro e 822mila al Sud.

L'Isola, in quanto a percentuale degli occupati colpiti dal blocco delle attività, è in coda alla classifica delle Regioni, con un 39,2% di persone che rientrano al lavoro.

A farle compagnia Val d'Aosta (49,3%), Lazio (46,7%), Sicilia (43,4%), Calabria (42,5%), tutte sotto il 50%.

Percentuali decisamente più alte proprio nelle Regioni più colpite dal Covid, ossia Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Marche e Lombardia, dove il tasso di rientro oscilla intorno al 69%.

GLI OVER 50 - Non è l'unico paradosso del dossier secondo cui, proprio dopo le polemiche sulla proposta di lasciare a casa i 60enni e fare uscire i giovani, almeno nella fase iniziale della ripartenza torneranno al lavoro per la maggior parte over 50.

Su 100 occupati in settori "sospesi", a rientrare saranno il 68,7% dei 50-59enni; il 67,1% dei 40-49enni; il 59% dei 30-39enni e il 48,8% degli under 30. Alta anche la percentuale degli over 60 (pari al 60,1% di quanti sono rimasti a casa per effetto del blocco delle attività).

I SETTORI - La ripresa, sottolineano i consulenti del lavoro, interesserà principalmente i lavoratori dell'industria, dove l'attività potrà ritornare a pieno regime (100% dei settori riaperti).

Su 100 lavoratori che rientreranno al lavoro il 60,7% lavora nel settore manifatturiero; il 15,1% nelle costruzioni; il 12,7% nel commercio e l'11,4% in altre attività di servizio.

GLI UOMINI - A tornare al lavoro sarà principalmente la componente maschile, più presente in questo comparto. Saranno, infatti, 3,3 milioni gli uomini che torneranno al lavoro (il 74,8% del totale), mentre "solo" 1,1 milioni le donne (25,2%).

In generale, saranno soprattutto lavoratori dipendenti (3,5 milioni, pari al 79,4% di chi riprenderà a lavorare) mentre gli autonomi (il restante 20,6%) dovranno ancora aspettare: solo il 49% di quanti sono stati interessati dai provvedimenti di sospensione potrà riaprire già dal 4 maggio.

LO SMART WORKING - Seguendo le indicazioni ribadite negli stessi ultimi provvedimenti governativi, dovrà essere promosso il più possibile il lavoro agile.

Secondo l'indagine però solo nel 36,6% dei casi i lavoratori chiamati a riprendere le proprie attività potranno farlo in smart working; mentre la maggior parte (63,4%), per le caratteristiche del proprio lavoro, non potrà che farlo in sede.

(Unioneonline/D)

***

Qui tutti gli aggiornamenti dall'Isola: LEGGI

Qui gli aggiornamenti dall'Italia e dal mondo: LEGGI
© Riproduzione riservata