Air Italy è ufficialmente "in liquidazione".

La decisione dell'assemblea dei soci (Alisarda 51%, Qatar Airways 49%) è arrivata ieri, constatata l'impossibilità di risanare il passivo (si parla di 230 milioni di euro, pari al 70% del fatturato). Una doccia fredda per i 1.200 dipendenti, 550 dei quali in Sardegna, e anche per i viaggiatori, che vedono scomparire uno dei vettori di collegamento aereo da e per la Sardegna.

Cosa succede ora per i passeggeri (35mila quelli che subiranno conseguenze immediate secondo Federconsumatori)?

CONTINUITÀ - "Air Italy si è impegnata, a continuare a svolgere i collegamenti in continuità territoriale con la Sardegna, fino al 16 aprile, data della conclusione del regime attualmente vigente", spiega l'Enac in una nota.

La compagnia, aggiunge Enac, "ha assunto l'impegno di provvedere ad adempiere a tutti i debiti con i fornitori dei servizi, compresi i diritti aeroportuali, e ha ribadito di aver posto in essere tutte le azioni necessarie a garantire la tutela dei passeggeri, in linea con quanto previsto dal Regolamento Comunitario, procedendo a una puntuale e chiara informativa verso tutti i soggetti interessati".

L'Enac, dal canto proprio, rafforzerà "ulteriormente il monitoraggio sul vettore previsto dal Regolamento, oltre che la vigilanza sulle operazioni relative alla sicurezza dei voli operati per conto della compagnia e al fine di verificare l'adozione di tutte le iniziative possibili a tutela del rispetto dei diritti dei passeggeri".

GLI ALTRI VOLI - Quanto ai voli non in continuità, Air Italy ha confermato che le tratte saranno garantite, riprotette, fino al 25 febbraio negli stessi orari stabiliti. Successivamente i passeggeri saranno riprotetti o rimborsati.

La compagnia, inoltre, "continuerà a garantire i servizi contrattualizzati con il ministero della Difesa e gli oneri di servizio pubblico, per tutta la durata degli impegni assunti.

I SINDACATI - La notizia ha ovviamente scatenato la reazione di sindacati e associazioni di categoria. I sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo), in un comunicato a firma congiunta, hanno annunciato uno sciopero nazionale di 24 ore proprio per il 25 febbraio, per tutto il personale dipendente delle società-compagnie del settore trasporto aereo.

"Da ormai troppo tempo le organizzazioni sindacali - si legge nella nota - richiedono inascoltate un tavolo di lavoro ministeriale ed una cabina di regia che abbia la finalità di riscrivere le regole del Settore.

Riteniamo infatti e lo abbiamo più volte sostenuto in ogni momento istituzionale di confronto che l'obiettivo principale ed ineludibile sia quello di porre fine alle cause ed agli effetti delle azioni di dumping industriale e contrattuale che hanno generato inaccettabili asimmetrie competitive".

IL TURISMO - Preoccupazione anche per gli operatori turistici: "Alla totale incertezza sugli sviluppi della continuità territoriale - dice il presidente di Federalberghi Paolo Manca - si aggiunge ora l'altra pesante

incognita della crisi di Air Italy, che si ripercuote anche sui lavoratori e sull'indotto. Non possiamo sostenere questo tracollo, i danni saranno enormi in termini di fatturati delle aziende, non solo quelle turistiche, di posti di lavoro e di perdita di appeal per l'immagine della Sardegna oltre Tirreno".

Di qui l'invito al ministro dei Trasporti, Paola De e alla giunta regionale guidata da Christian Solinas affinché "si attivino immediatamente per sostituire Air Italy con Alitalia sulle tratte da e per Olbia". "Fioccano le cancellazioni delle prenotazioni di pacchetti di camere già bloccate e questo, oltre a vanificare molti mesi di lavoro delle imprese, sta creando forti danni e grave preoccupazione per gli operatori", conclude Federalberghi.

LA REGIONE - Intanto, proprio il presidente della Regione, Christian Solinas, ha fatto sapere di aver convocato i vertici e gli azionisti di Air Italy. "Vogliamo conoscere - ha spiegato il governatore - i reali motivi che hanno

portato l'azienda in una situazione di sofferenza e disimpegno la cui liquidazione rappresenterebbe un duro colpo per il territorio gallurese e per tutta la Sardegna". "Ma vogliamo anche conoscere - aggiunge - il perché non sono state portate avanti tutte le iniziative per evitare la crisi. La salvaguardia dell'occupazione dei lavoratori di Air Italy e la tutela dell'economia turistica della Gallura - la chiosa - sono delle priorità imprescindibili".

(Unioneonline/l.f.)

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