Nei primi sei mesi dell'anno l'economia regionale ha ristagnato, rallentando rispetto alle già modeste dinamiche dell'anno precedente. Una debolezza congiunturale a cui ha contribuito una prudenza negli investimenti associata a un modesto incremento dei consumi.

È un quadro economico industriale indebolito quello che emerge dall'aggiornamento congiunturale sull'economia in Sardegna presentato da Bankitalia stamattina a Tortoli. I dati rivelano una riduzione dei livelli produttivi e una minore spesa per gli investimenti.

Nei primi sei mesi dell'anno il saldo tra le aziende che hanno registrato un aumento di ordinativi e produzione e quelle che ne hanno indicato un calo è peggiorato, attestandosi su valori negativi. Il 60 per cento delle aziende ha indicato una riduzione dei piani di investimento.

In prospettiva sembrano invece limitate le preoccupazioni per l'effetto dei dazi imposti dagli Stati Uniti. In generale il fatturato complessivo cresce ma ci sono indicazioni di espansione ridotte rispetto al 2018.

Positivo il contributo dal settore costruzioni. Secondo i dati Cresme il valore delle gare d'appalto dei primi sei mesi 2019 è superiore del 20 per cento allo stesso periodo del 2018. La compravendita di case è aumentata del 6,3 per cento.

Dopo sei anni mostra segnali di debolezza il settore turistico, in particolare per la componente nazionale della domanda. La crescita è pari al 2 per cento, la variazione media nel periodo precedente era dell'8,6. Ha inciso in maniera determinante la ripresa di competitività dei concorrenti di Africa e Turchia.

In aula consiliare ha aperto i lavori il sindaco Massimo Cannas. Sono poi intervenuti il direttore della sede di Cagliari della Banca d'Italia, Giancarlo Fasano, e quindi Roberto Rassu e Rosario Ballatore della Divisione Analisi e Ricerca Economia Territoriale.
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