Crescono le attività produttive, gli abitanti e le famiglie, diminuiscono le imprese artigiane e il reddito pro capite dei cittadini.

È una Cagliari dalle due facce quella che si prepara al voto per le amministrative e alla nuova Giunta, secondo la fotografia scattata dall'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna.

LE IMPRESE - Negli ultimi cinque anni sono aumentate di 630 unità, passando dalle 20.650 del 2013 alle 21.280 attuali. Offrono lavoro a 56.530 persone e sono concentrate per due terzi (66,8%) nel settore dei servizi. Sono 2.027 le imprese del settore costruzioni (9,5%), 1.290 quelle che operano nel manifatturiero, 3.741 le altre. A fare la parte del leone è il commercio - al dettaglio soprattutto - e in particolare le attività di ristorazione. A Cagliari sono 1.566, in aumento (254 in più rispetto a cinque anni fa), 1.304 quelle impiegate nella costruzione di edifici. Negli ultimi cinque anni si nota inoltre un trend negativo per il commercio all'ingrosso, che ha perso 117 attività. Il 99,4% delle imprese cagliaritane conta meno di 50 addetti.

ARTIGIANATO - Se le imprese sono in aumento, è in calo l'artigianato, che rappresenta il 13,2% del tessuto produttivo nel territorio cittadino. Le imprese artigiane sono diminuite di 52 unità nell'ultimo anno, di 301 negli ultimi cinque. Quanto alle tipologie, l'unica in aumento è quella della risotorazione, ma di poco. Appena dieci unità in più rispetto a cinque anni fa.

POPOLAZIONE, REDDITO - Sono 154.106 i residenti al 1 gennaio 2018, 4.531 in più rispetto al 2013. Di questi 8.936 (il 5,8%) sono di nazionalità straniera. La popolazione straniera del capoluogo è crescita di 3.706 unità negli ultimi 5 anni, si può dire che gran parte dei nuovi residenti è composta da stranieri.

In calo il reddito pro capite, i cagliaritani hanno perso 459 euro in cinque anni, passando dai 16.311 euro del 2013 ai 15.852 del 2018.

IMMOBILI - Sono vecchi, emerge dal dossier di Confartigianato. Il 76,6% degli edifici è stato costruito più di 30 anni fa, e per la precisione prima del 1981. Di qui la proposta di dare impulso agli interventi di efficientamento, che possono coinvolgere le oltre 2mila imprese dell'edilizia e dell'installazione impianti.

"Chi assiste ai dibattiti politici in cui si tratta di economia ha l'impressione che a Cagliari esistano solo le imprese turistiche e quelle complementari al settore. Un comparto importante, ma in città convivono anche tante altre categorie, tra cui merita una particolare attenzione quella dell'edilizia privata", spiegano Luca Murgianu e Pietro Paolo Spada, presidente e segretario di Confartigianato Sud Sardegna.

"Tale attività - affermano - attraverso la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato, il decoro degli immobili e il loro efficientamento energetico, potrebbe influire in modo positivo sullo sviluppo e la riqualificazione della città".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata