"Siamo perfettamente consapevoli che sussistono ancora molti rischi al ribasso per l'economia globale, finché permangono i rischi della Brexit e della guerra dei dazi, ed è per questo che nel Def ci siamo affidati a stime prudenti e attente alla tenuta dei conti pubblici. Ma sarebbe un errore ritirarsi in una logica di austerità che porterebbe conseguenze ancora più pesanti".

Così Giuseppe Conte sul Def approvato in Consiglio dei ministri, che prevede per il nostro Paese una crescita dello 0,2% appena. Dato rivisto al ribasso rispetto al +1% previsto nel Def approvato a dicembre 2018.

"Dobbiamo perseguire con una politica che preveda incentivi, semplificazioni, misure di sostegno alle imprese e all'occupazione. Fin qui abbiamo seminato, ora bisogna raccogliere i frutti", afferma il premier.

E chissà se tra i frutti ci sarà quella flat tax che vuole Salvini ma che sarà molto difficile approvare anto il 2019.

Tria parla di introduzione progressiva della tassa piatta, a partire dalla prossima manovra. E tutto senza far scattare le clausole di salvaguardia, aumento dell'Iva compreso. "Fare la flat tax e allo stesso tempo aumentare l'Iva sarebbe prendere in giro le persone", afferma Di Maio.

RENZI ATTACCA

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