Prima era un rifiuto. Ora invece è diventato un fertilizzante.

Tutto questo grazie alla trasformazione degli scarti della macellazione dei bovini che, una volta recuperati, diventano prodotti agronomici in grado di aumentare la qualità delle produzioni orticole.

Il progetto di chiama "Prisma" e nasce nell'ambito delle attività di ricerca portate avanti dall'Università di Sassari, in particolare dall'agronomo Roberto Lai attraverso la collaborazione con la cooperativa Produttori Arborea.

È nello stabilimento di questa azienda, infatti, che già da alcuni mesi avviene il recupero di tutto ciò che solitamente prima si buttava in discarica.

Sono inoltre partner del progetto l'Istituto Zooprofilattico, la BioSS, prima azienda produttrice di humus da lombricompostaggio in Sardegna, e Abinsula, realtà di eccellenza nel campo delle tecnologie.

Oggi il progetto è stato presentato agli studenti del Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari. L'attività di recupero avviene attraverso il processo di lombricompostaggio. In sostanza si utilizzano i lombrichi che sono in grado di degradare minuziosamente gli scarti organici. Dopo mesi questi si trasformano in humus.

"Per ora si tratta di un esperimento che nasce da una nostra esigenza - spiega Gianni Sardo, presidente della cooperativa Produttori Arborea -. Noi per smaltire gli scarti di produzione spendiamo 100 mila euro all'anno. Una cifra esorbitante che grazie a questo progetto potremo ridurre".

Il progetto sperimentale, che ha una durata di 28 mesi, si concluderà a dicembre del 2020.
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