Sono trascorsi poco più di 20 anni da quel 31 marzo 2000 quando un emozionato Ennio Morricone discusse una tesi dal titolo ''Scrivere per il cinema: aspetti e problemi di un'attivita' del nostro tempo'' davanti all'allora rettore dell'Università di Cagliari Pasquale Mistretta, che gli conferì la laurea honoris causa in Lingue e Letterature straniere.

Un discorso di ringraziamento che si interruppe a metà: il volto del maestro compositore, morto la scorsa notte a Roma all'età di 91 anni, si rigò di lacrime.

Un legame forte, il suo, con la Sardegna: fu lui nei primi anni Settanta a presentare il primo lavoro di Maria Carta. "Tutto era grande in lei", commentò in alcune interviste, ma furono le parole scritte in occasione del lancio a lasciare il segno: "La voce e i canti di Maria Carta si inseriscono luminosamente nel nuovo movimento del folk italiano". Dovranno passare diversi anni per vedere poi Morricone trionfare come vincitore del Premio dedicato all'artista di Siligo: era il 2013.

Quattrocento colonne sonore alle spalle, un numero importante di ocomposizioni orchestrali, corali e cameristiche, salito alla ribalta internazionale nel 1964, grazie al sodalizio col regista Sergio Leone, Morricone a Cagliari per la laurea ad honorem, si tolse qualche sassolino dalle scarpe: "La musicologia ha spesso tenuto in scarsa considerazione la musica del cinema. Nel cinema purtroppo molti non sanno distinguere tra il saper scrivere musica e il dilettantismo, e ciò ha portato a un giudizio storicamente negativo che oggi, con questo conferimento, vorrei cercare di ribaltare''.

SOLINAS: "UN GENIO CHE AMAVA L'ISOLA" - A esprimere il suo cordoglio per la morte del compositore e musicista romano anche il governatore Christian Solinas.

"Un genio dell'arte che amava la Sardegna", dice il Presidente della Regione Sardegna, "e che seppe interpretarne lo spirito e le radici etniche accompagnando, con note indimenticabili, lo storico documentario sulla nostra Isola realizzato nel 1978 da Folco Quilici per la Rai".

Morricone, inoltre, ricorda Solinas scoprì e valorizzò il talento di colei che resta la più fulgida icona della nostra musica e del canto sardo, Maria Carta, lanciandola nel panorama internazionale e consentendole di raggiungere i più alti traguardi artistici.

(Unioneonline/F)
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