Straordinaria scoperta avvenuta in questi giorni a Mesumundu, nelle campagne di Siligo (Sassari).

Un tratto di strada romana lungo oltre 16 metri, e sepolto da una spessa coltre di terreno agricolo, è stato identificato dopo quattro settimane di scavi archeologici della Scuola Estiva Internazionale di Archeologia Medievale dell'Università di Sassari.

"Il lastricato stradale portato in luce è uno dei rari segmenti di strada romana della Sardegna, datato con certezza all'età romana imperiale, grazie allo scavo archeologico: potrebbe trattarsi di una deviazione, una sorta di svincolo, in direzione di Ardara, che si staccava dall'asse principale della viabilità romana della Sardegna, da Cagliari verso Porto Torres, la colonia di Turris Libisonis", afferma il direttore degli scavi e docente Marco Milanese, Ordinario di Archeologia e Direttore del Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione dell'Ateneo.

Il luogo del ritrovamento coincide con il tracciato della Carlo Felice e rappresenta una conferma e un arricchimento importante per il territorio: il Meilogu e in particolare la zona tra Monte Santo e Monte Pelao è un'area di particolare interesse per la viabilità romana della Sardegna, anche per il raccordo con la strada per Olbia, ma ad oggi non era noto alcun tratto di strada sicuramente databile all'età romana.

Lo scavo, sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Sassari e Nuoro, è diretto da Marco Milanese e coordinato da Maria Cherchi e da Alessandra Deiana, archeologhe dell'Università di Sassari, coadiuvate da Giancarlo Deruda, Nicola Scanu, Claudia Nieddu, Angela Murtas, Alberto Vitolo e Maria Luisa Bacciu e con la partecipazione di numerosi studenti di archeologia dell'Università di Sassari e delle Università di Barcellona, Granada, Madrid e Valencia, mentre la responsabilità del settore antropologico è affidata ad Anna Bini dell'Università di Sassari.

(Unioneonline/D)

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