Nessuno a Settimo San Pietro ha mai creduto alla fuga ddi Elisabetta Bruno, la donna uccisa a picconate dal marito Pietro Cambella. Gli stessi figli sono stati sempre scettici. Ed ora hanno ammesso che avevano paura per la mamma. Giuseppe Bruno uno dei figli della vittima e dell'uomo arrestato, è rientrato in paese da Tonara dove era ospite di familiari da alcuni giorni. Il giovane non lesina frecciate al padre: «Immaginavo che sarebbe finita così, sospettavo che avesse ucciso mamma: l'ho pensato da subito, ne ero quasi certo, anche se tentavo di convincermi del contrario». Lo sfogo continua: «Provo un grande, grandissimo dolore. Ne parlavo con mia sorella Francesca, ma lei si dimostrava un po' perplessa. Mamma ci lascia un ricordo dolcissimo: dolce, affettuosa, non ci ha mai fatto mancare nulla. Le abbiamo voluto tanto bene. Se mio padre è colpevole, è giusto che sia finito in prigione: deve pagare. È una storia terribile».

I SOSPETTI La sorella di Giuseppe, Francesca, ieri era a Selargius, da altri parenti: studia alla cittadella universitaria di Monserrato, nella facoltà di Farmacia, e non rinuncia a un ricordo di mamma Elisabetta: «Dolce, dolcissima, non potremo mai dimenticarla. Anch'io ho avuto sospetti, soprattutto quando mio padre, parlando della scomparsa di mamma, cambiava spesso versione dei fatti. Sono tanto triste».

L'APPELLO Aggiunge Giuseppe. «Io l'ho immaginato subito, ero dubbioso anche quando mio padre ci ha chiesto di accompagnarlo alla redazione de L'Unione Sarda e ha lanciato l'appello per la scomparsa: io non potevo parlare, mio padre mi stava vicino. Ora la verità è venuta fuori, e posso solo dire che mamma non meritava questa fine».

IL PAESE A dire il vero, a Settimo ben pochi hanno creduto all'ipotesi di una fuga della donna, che abitava con la famiglia in una casa del rione di Bi'e Sinnai. Il marito, ora accusato di averla uccisa a colpi di piccone, si era presentato in redazione a L'Unione Sarda assieme ai figli Giuseppe e Francesca. In paese molti erano rimasti perplessi, dopo il suo appello, tant'è vero che gli stessi carabinieri di Sinnai - coordinati dai marescialli Stefano Locci e Fabio Casarelli - non hanno mai creduto alla tesi di Cambedda. Hanno lavorato in silenzio, gli investigatori: hanno raccolto messaggi, indiscrezioni. L'obiettivo dei militari era di spiazzare Pietro Cambedda, di fargli commettere un errore. Per questo, il maresciallo Locci ha più volte sollecitato il silenzio stampa: per avere maggiori probabilità di far cadere in contraddizione l'assassino.

LE CONFIDENZE Decine di persone, giorno dopo giorno, sono state interrogate in caserma, ma i carabinieri hanno raccolto tante confidenze anche per le strade di Settimo, chiacchierando con chi conosceva la famiglia. Intanto i volontari battevano le campagne, anche con le unità cinofile.

FALSE PISTE La donna era segnalata un po' ovunque: al mercato di Sinnai, seduta su una panchina in via Roma a Cagliari, intenta a mangiare un panino. Gli investigatori, invece, hanno subito avuto dubbi sulla tesi della scomparsa volontaria di Elisabetta Bruno. Un sopralluogo era stato compiuto anche nel terreno (recintato con una rete metallica) dei Cambedda, a San Pietro: proprio quello che dal 20 aprile nascondeva, a pochi centimetri di profondità, il corpo della vittima. Nessuno aveva notato la terra smossa, sotto la quale l'altra notte i carabinieri di Sinnai e Quartu hanno trovato il cadavere.

LE REAZIONI Ieri la notizia si è sparsa per Settimo fin dalle prime ore del mattino. «Giustizia è stata fatta», commentano con rabbia alcune donne che hanno conosciuto Betti (così la chiamavano), «quella donna ha sofferto tanto. Una vita di sacrifici, ma anche la felicità per la nascita di tre figli meravigliosi. Lei aveva voglia di vivere e non sarebbe mai scappata, non li avrebbe abbandonati». Infatti, non è stato così. Funerali. Stamattina il medico legale ha consgenato al magistrato l'esito della perizia necroscopica. La donna è stata uccisa con quattro colpi di piccone in faccia ed è morto subito.I fuenrali si svolgeranno domani a Settimo.
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