Oggi è stato firmato il protocollo d'intesa per una iniziativa di ricerca che potrebbe portare sviluppo e lavoro per l'intera isola dove da oltre 40 anni, soprattutto nel Poligono militare di Perdasdefogu, Salto di Quirra, la "Capo Canaveral" sarda, si sono effettuati tutti i test degli stadi e dei razzi vettori italiani e europei. Del Distretto fanno parte i più importanti centri di ricerca italiani e sardi: Cnr, Crs4, Istituto nazionale di Astrofisica, Sardegna ricerche, Università di Cagliari e Sassari, Aermatica, Centro sviluppo materiali, Geodesia tecnologie, Innovative materials, Intecs, Opto materials, Poema, Space spa, Vitrociset. "Stiamo parlando di un settore - ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci - che mostra significativi tassi di crescita e che sta intercettando importanti risorse. Abbiamo coniugato il bene pubblico e privato grazie al coinvolgimento dell'Università e delle imprese. Da questa operazione ci aspettiamo benessere, sviluppo e occupazione". Cappellacci ha parlato anche di importanti sviluppi per il Poligono di Quirra: "Da un lato sappiamo quanto la Sardegna abbia dato - ha detto - in termini di servitù militari. Ma sappiamo che ci sono anche competenze da utilizzare e che possono esser un ottimo esempio di riconversione delle stesse servitù. Simulazione e sperimentazione sono gli ambiti nei quali la Sardegna può essere fondamentale". Un progetto che si inserisce in uno scenario già esistente e che può dare un contributo nuovo allo sviluppo del settore. "Incontestabile - ha spiegato Giovanni Bertolone, responsabile del gruppo scientifico nazionale - che in Sardegna siano state effettuate negli ultimi 40 anni nel campo aerospaziale test fondamentali a livello nazionale e anche europeo. Simulazione e sperimentazione sono gli ambiti nei quali la Sardegna può essere fondamentale". "Importante sottolineare che si tratta di un Consorzio a maggioranza pubblica - ha precisato il neopresidente del Distretto, Giaime Cao - i soci pubblici dispongono del 51% 'bloccatò. Può cambiare la compagine societaria ma non la quota". Il Cda è formato da cinque componenti e ci sarà anche una consulta territoriale con Regione, Comuni e Province.
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