La Sardegna è all'avanguardia in Italia sul fronte della riduzione del costo del lavoro, con il taglio del 70% dell'Irap pari a 240 milioni, e per il sostegno al welfare, con l'anticipazione di 30 milioni per la cassa integrazione e mobilità in deroga. I due provvedimenti – entrambi proposti dalla minoranza di centrosinistra e sollecitati dal mondo delle imprese - rientrano nella Finanziaria 2013 da 6,9 miliardi di euro, approvata in serata con 41 sì e 31 no dal Consiglio regionale che ha in parte stravolto la proposta presentata dalla Giunta guidata da Ugo Cappellacci.

La Manovra era arrivata in Aula con quattro mesi di ritardo a causa del confronto aperto con lo Stato sulla rimodulazione del patto di stabilità in funzione delle maggiori entrate spettanti alla Sardegna. Dei 6,9 miliardi, infatti, 3,2 sono riservati alla Sanità, mentre la Regione potrà impegnare e spendere 'solo' 2,5 miliardi per effetto del patto. Per questo motivo si prevede la possibilità di chiedere allo Stato un incremento dei vincoli di spesa per 1,2 miliardi di euro. Inizialmente la Giunta aveva puntato sulla linea dura, sollecitando uno sforamento a partire dal 1 luglio in assenza di risposte da parte del Governo.

L'esecutivo di Cappellacci è stato costretto a fare un passo indietro anche sulla restituzione dell'Imu, per l'annunciata sospensione a livello nazionale della prima rata, ma anche sull'utilizzo della moneta complementare, il Sardex. In questo caso rimane una quota di 10 milioni di euro per sperimentare un reddito di comunità a favore dei giovani.

Sul fronte della riduzione Irap le attività produttive pagheranno l'1,1% (3,9% attuale), mentre gli enti pubblici locali passano dall'8,5% al 2,5%. Per la pubblica amministrazione statale la riduzione sarà solo dell'1% (dall'8,5 al 7,5% con un risparmio di 1,7 milioni su 170 complessivi). Il Consiglio ha anche confermato 580 milioni del Fondo unico per gli Enti locali prevedendo che il 40% delle risorse vengano trasferite entro il 30 luglio e che il Fondo non sia più calcolato due volte nel patto di stabilità.

La Giunta porta a casa, inoltre, 5 milioni per l'istituzione della Flotta Sarda spa nel settore del trasporto marittimo, 16 milioni per pagare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, 1,5 milioni per la revisione del Piano paesaggistico regionale e 20 milioni per la messa in sicurezza della miniera Carbosulcis.
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