Dopo la decisione di chiudere tutte le cliniche per la cura dell'Hiv perché "sospettate di promuovere i rapporti omosessuali", si inaspriscono le politiche autoritarie e omofobe del presidente della Tanzania, John Magufuli.

Il capo di Stato, con il supporto del governatore della regione di Dar es Salaam, Paul Makonda, sta avviando una vera e propria "caccia alle streghe" nei confronti dei gay.

Il Paese africano ha creato una squadra speciale di sorveglianza, che include agenti di polizia, psicologi e membri del Tanzania Communication Regulatory Authority e sarà operativa da lunedì, con il compito di setacciare i social per identificare omosessuali, che potranno essere condannati a 30 anni di carcere o addirittura all'ergastolo.

La disposizione, contenuta in una nuova legge, è stata presentata da Makonda in una conferenza stampa davanti ai giornalisti.

Secondo la norma, anche i comuni cittadini potranno denunciare gli omosessuali alle autorità.

"Ho informazioni sulla presenza di molti omosessuali nella nostra provincia", ha detto ai cronisti il governatore.

"Questi omosessuali si vantano sui social network. Datemi i loro nomi e il mio team ad hoc inizierà a mettere le mani su di loro a partire da lunedì prossimo", ha affermato il giovane politico, che dichiara di fare ciò "in nome di Dio".

"Mi aspetto critiche", ha aggiunto, "ma preferisco fare arrabbiare quei Paesi piuttosto che Dio. Il comportamento omosessuale calpesta i valori morali dei tanzaniani e delle nostre due religioni cristiane e musulmane".

(Unioneonline/F)
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