I primi stop non hanno spaventato i norvegesi della Tgs-Nopec, cercatori di petrolio per conto terzi che sperano di trovare un giacimento nei mari della Sardegna.

La società insiste. E continua a chiedere al ministero dell'Ambiente l'autorizzazione per utilizzare i propri cannoni ad aria compressa a due passi dal Santuario dei cetacei.

Dopo il coro di no che ha unito Regione, Comuni costieri, associazioni ambientaliste e politici, ecco che l'azienda specializzata in «prodotti e servizi per l'industria petrolifera e del gas» (come spiega il biglietto da visita sul sito internet), presenta delle integrazioni al progetto originale. Una limatura che non elimina l'uso dell'air gun, cioè un cannone che spara bolle d'aria compressa in grado di generare suoni tra i 240 e i 260 decibel. Si chiama «sismica a riflessione».

Una mitragliata di onde che dovrebbe aiutare a capire se sotto il fondale marino si trova una sacca di idrocarburi. Ma che potrebbe anche allontanare balene, delfini, capodogli e tartarughe.
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