B uona la prima. Aspettando i rinforzi, quella cavalleria di stampo nerazzurro con Godin e - forse - Nainggolan, il Cagliari torna a casa col sorriso. È cominciato il campionato, con timidi segnali di risveglio anche sugli spalti, e i rossoblù si sono fatti trovare pronti. Con un po' di ritardo, e il cartello “lavori in corso” esposto in bella vista, ma qualcosa si vede già. Intanto, davanti a un'avversaria che gioca a memoria, che corre e combatte per 90 minuti, il Cagliari ha saputo reggere, dando l'impressione che tutti avessero ben chiaro cosa dover fare. Peccato, detto a nome dei tifosi, aver sprecato un vantaggio pesantissimo, soprattutto perché ottenuto nell'ultimo quarto d'ora, con un fallo senza senso dell'eterno Pisacane. In un avvio di stagione particolare, perché il mercato è ancora apertissimo, il pareggio di Reggio Emilia rappresenta quell'iniezione di autostima che una squadra in fase di allestimento sogna di ricevere. Il calcio di Di Francesco - difesa alta, fasce “veloci” e tanta intensità, supportato da un Nandez che sembrano due - vince il primo confronto con il campo.

Oggi i tifosi potranno godersi l'arrivo di Diego Godin, uno dei mostri sacri del calcio internazionale, dal passato illustre e dal presente dorato, viste le cifre. È il giocatore che il tecnico del Cagliari voleva, ma il quadretto delle meraviglie aspetta la faccia inconfondibile di un altro esodato nerazzurro, uno che a Cagliari è decisamente di casa. Radja, la porta è aperta, la numero 4 è roba tua.
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