O ggi si vota in Umbria e nessuno pensa che il governo possa cadere sul risultato di questo voto. Ma tutti sanno che questo è un test per Palazzo Chigi e chi immagina che da domani la sceneggiatura possa essere diversa non è lontano dalla realtà. L'Umbria comunque vada sarà uno spartiacque. Vediamo perché in due flash.

1) Un'affermazione della coalizione di governo sarebbe una sorpresa - contro tutti i sondaggi che abbiamo visto fino a ieri - e un incoraggiamento a proseguire nell'esperimento dell'alleanza, anche sul territorio, tra Cinque Stelle e Pd. Per la Lega e l'impegno profuso da Salvini in queste settimane di campagna elettorale sarebbe un colpo duro. Questo scenario appare remoto.

2) L'esito più probabile è quello di una vittoria del centrodestra. In questo caso sarà importante vedere il distacco dal centrosinistra per misurare l'impatto della vittoria e della sconfitta. Un forte distacco potrebbe aprire una crisi non dichiarata (tra l'altro già serpeggiante e visibile) nella coalizione di governo. Una vittoria contenuta, sarebbe sempre un brutto segnale, ma ancora gestibile sul piano dei rapporti nella maggioranza.

Piaccia o meno, il voto in Umbria è un crocevia. Il governo ha poche settimane di vita, è in carica dal 5 settembre, ma è già partita una guerra di logoramento al suo interno. La prova plastica è arrivata proprio dall'Umbria, da una foto scattata a Narni, l'immagine di Nicola Zingaretti, Roberto Speranza, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte. Mancava Renzi. (...)

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