C 'è un nuovo documento, insieme alla carta d'identità e alla patente, che da qualche tempo ha preso posto nel portafoglio dei cagliaritani. Si tratta della scheda elettorale. In questi sei mesi i più previdenti, invece di riporla nel più recondito dei cassetti per poi perderne le tracce fino alla successiva consultazione, hanno pensato bene di tenerla in tasca alla luce dell'inusuale frequenza d'uso a cui sono stati sottoposti quest'anno.

Abbiamo iniziato con le suppletive per sostituire il deputato velista Andrea Mura, siamo stati poi convocati per le regionali giunte a naturale scadenza, in seguito abbiamo rinnovato il parlamento europeo e successivamente, dopo le dimissioni di Massimo Zedda da primo cittadino, il capoluogo si è regalato un ultimo appuntamento con l'elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale. Cagliari, dunque, non si è fatta mancare niente dal punta di vista del voto: parlamentari, regionali, europee, comunali.

La girandola elettorale ha comunque prodotto uno smottamento totale del quadro politico, perché a gennaio ha diagnosticato l'inizio del coma irreversibile dei 5 Stelle. Il movimento grillino che, neppure un anno prima, aveva prevalso in tutte le circoscrizioni uninominali di Camera e Senato in Sardegna, si è dimostrato del tutto incapace di difendere il collegio di Cagliari dal garbato assalto condotto dal progressista Frailis. Il collasso del protagonista assoluto delle ultime elezioni politiche nazionali ha condizionato gli eventi successivi. (...)

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