Q uando votare lascia tutto inalterato. La Spagna nell'ultimo periodo si è recata alle urne con una frequenza quasi annuale. Una simile insistenza però non risolve la situazione di stallo in cui versa quel sistema politico. Non esiste una reale maggioranza né di centrosinistra, né di centrodestra. In Spagna i socialisti di Sanchez hanno interrogato l'elettorato, sperando di raggiungere una maggioranza autonoma, ma la scommessa è stata persa. Di contro, il centrodestra aumenta i propri consensi ma il successo di Vox, una formazione dai toni molto estremi, non incontra attualmente la disponibilità del partito popolare per un'eventuale collaborazione.

L'invocazione delle elezioni non ha portato ad alcun chiarimento del quadro politico spagnolo e questo inevitabilmente suggerisce qualche considerazione sulla situazione italiana. Premesso che i contesti sono diversi, vi sono infatti alcune analogie su cui merita riflettere. I movimenti generati dal risentimento popolare sono destinati a lasciare spazio a formazioni cosiddette sovraniste, le quali assolvono con maggiore efficacia il compito di denunciare il senso di instabilità sociale presente in tutte le nazioni europee dove la crisi economica lascia percepire il rischio di un forte ridimensionamento del proprio benessere.

Ciudadanos, la formazione che più assomiglia al Movimento 5 Stelle, crolla, dimezzando i propri voti che, probabilmente, sono intercettati da Vox, il soggetto che sembra ispirarsi alla Lega di Salvini. (...)

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